Di Noi Due

Capitolo 11


Claudio chiuse con fare deciso il bagagliaio del suo suv, nascosto dai suoi occhiali da sole osservava il volto pallido del suo amico, appariva stanco, debole, ma gli occhi trasmettevano una serenità nuova. Non riusciva a spiegarsi cosa fosse successo: Valerio Areti, un nome che stava facendosi strada nel suo lavoro, improvvisamente si arrende, si gioca la reputazione ammettendo i propri fallimenti, vende quello che ha per rimborsare tutti e si riduce a vivere come un pezzente. Ma in fondo questo era stato il più bel colpo di fortuna per Claudio, in una settimana aveva ottenuto la casa dei suoi sogni, tutti i clienti di Valerio e le relative provvigioni ed allontanando il suo amico/rivale la sua carriera si spianava verso la vetta del successo. In fondo poi non gli interessava molto il perchè, il loro era un rapporto discreto, un esserci senza affezionarsi troppo. Quella lealtà da compagni di squadra nata a scuola, ma slegata dal sentirsi reaponsabili della vita dell'altro. Un'amicizia d'appoggio, dove quando si chiede disinteressati "come va?" è fondamentale rispondere con un altrettanto inutile e superficiale "bene, grazie". Ogni volta.Mise in moto e gli rivolse un sorriso:- Nessun rimpianto?- Nessun rimpianto!Valerio guardava fuori dal finestrino la strada che lo aveva condotto in città negli ultimi 4 anni come se fosse un turista e la vedesse per la prima volta. E forse era la prima volta che la osservava. Dal treno il percorso era diverso, e lui di solito si distraeva fissando il finestrino, ma senza mai guardare fuori. Un brillìo gli accese gli occhi pensando al sorriso di Alessandra e a tutti quelli che erano seguiti. La notte prima erano rimasti insieme fino alle due, scherzando e raccontandosi e... pulendo tutto il caffè versato. In quell'atmosfera particolare che si era creata, si era quasi dimenticato dell'appuntamento con Claudio per la mattina presto, gli aveva offerto il suo aiuto per ultimare il trasloco, o meglio, per sgombrargli la casa. Si accorgeva solo ora di non sapere se avrebbe trovato subito Alessandra o no, già gli mancava, ma non aveva osato chiedere "Cosa fai domani? Quando ci vediamo ancora?". Lui non era più lo stesso, quella sicurezza con cui si relazionava agli altri faceva parte del passato, si stava chiudendo in sè e si sentiva inadatto, imbranato, incapace di ogni iniziativa. Però no, non era del tutto così... Si ripeteva che aveva avuto coraggio a ricominciare di nuovo, a riprendersi la propria vita, la propria coscienza. E non stava scappando, anche se tutta la velocità con cui si stavano susseguedo questi cambiamenti la facevano sembrare una fuga.Distratto da questi pensieri dava le indicazioni a Claudio, ormai c'erano quasi. Marciapiedi disordinati, auto parcheggiate in sosta vietata, sporco e grigiore... E un cielo azzurro da restare incantati.- Adesso svolta a destra, il terzo fabbricato...Ma già le parole stavano lasciando il posto alla gioia. Alessandra era lì, stava aspettando appoggiata alle vetrine del locale, jeans e felpa, i capelli legati in una coda alta e tutta la sua bellezza nella semplicità del suo sorriso.- Wow...Esclamò Claudio, sorpreso quando la vide venir loro incontro, non credeva fosse una donna il motivo dei cambiamenti del suo amico. Non se lo aspetttava, non era da lui. E più guardava Alessandra, più si convinceva che in ogni caso non era la donna adatta a Valerio: era la donna adatta a lui!Valerio scese dall'auto un po' imbarazzato, non sapeva cosa dirle, era così felice di vederla, ma la presenza di Claudio lo inibiva... Alessandra non mostrò incertezze invece, gli andò vicino per salutarlo- Hai visto che mi sono svegliata in tempo?- Ma non serviva, potevi dormire tranquilla, non ho molte cose...- Scherzi? Poi mi toccava subire il terzo grado di Anna, meglio non farmi trovare in casa per quando si sveglia...Una piccola pausa, un sorriso diverso, e il cuore le batteva forte da scoppiare, e anche lui notò l'emozione arrossirle le guance, mentre in un filo di voce aggiungeva:- meglio stare un po' con te...Mentre parlavano Claudio, sistemandosi i pantaloni e passandosi una mano tra i capelli, aveva fatto il giro della macchina. Li vide scambiarsi uno sguardo intenso. E gli sembrò di capire tutto di loro. Soprattutto che lei non faceva per lui.