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Una storia di amicizia e morte


I primi sospetti di avvelenamento in entrambi i casi cominciarono a circolare già allora. Girolamo Savonarola fu tra i primi a discuterne pubblicamente, descrivendo Pico come un peccatore veniale. Insieme con Poliziano sarebbe stati preda di una congiura nei loro confronti tessuta dal loro mecenate Marsilio Ficino animatore di un salotto letterario filosofico di stampo neoplatonico, frequentato dai due amici. Il conte Pico infatti era legato da stretta amicizia con Poliziano.