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voi lo sapete cosa è un Leoncane? Non un ibrido tra un leone e un cane, certo, cosa comune sarebbe, e non prodotto editoriale originale. Il Leoncane nasce negli anni novanta: ai tempi in una innominabile città universitaria sul mare, un borghesuccio non vedeva di buon occhio il fatto che io frequentassi l'austero ateneo indossando il 'chiodo', il giubbotto dei cattivi americani, quello di James Dean, per intenderci. Allora mi disse se ero del Leoncavallo: non che mi offesi, ma per trarlo in inganni gli inventai quella del Leoncane, che non è un Leoncavallo, ma attento a girargli intorno. Così mi tolsi dai piedi il borghesuccio e nacque il mito del Leoncane. Anni dopo, in quel di Londra, dove mi ero trasferito a vivere, mi tornò l'idea; ne feci Liondog (always into the fog). Liondog mi accompagnò nel mio anno sabbatico londinese, si intersecò a Wardour Street con Rasta Giamaicani e compiuteresse del Saint Mary's di Oxford, e se ne stette ben lontano, a 700 miglia da casa. E lì come Pete Towshend degli Who, poteva dire "I can see for miles", squardo onirico sullo spazio tempo molto britpop.Il Leoncane è quindi un essere a sè, un superuomo direbbe l'amico Nietsche, che certe cose le aveva capite. Liondog, a Londra, capisce che è parte del sentire comune, ma che deve astrarsi dalla massa, per illuminare le menti di chi lo ascolta, sorseggiando birra inglese. Non può essere un comune mezzoleone-mezzo cane, deve essere una entità che vive in una nuova dimensione.