Pensieri sparsi

Cercando di comprendere il nn capibile 


  La spettacolarizzazione del dolore. Ormai e’ divenuta un caposaldo dell’informazione telesiva, nn se ne puo’ piu’ fare a meno. Del resto nn e’ sicuramente storia recente, ma ci si meraviglia sempre quando accadono fatti carichi di drammaticita’, che colpiscono l’opinione pubblica o, sarebbe meglio precisare, il prurito pubblico nazionale, che si cominci a scavare in ogni dove. Eh si’, perche’ nn tutti gli episodi di cronaca nera sono uguali. Esistono omicidi e omicidi, alcuni passano quasi inosservati, altri invece, diventano il ‘best-seller’ del momento. Appena scemato l’attimo di rabbia popolare che ha seguito l’assassinio del malcapitato ragazzo di Verona, che per giorni ha messo in evidenza lo stato di squallore in cui versa la gioventu’ italiana (ma della parte ‘buona’, mai nessuno ne parla?), e di cui ormai si sono perse le tracce, ecco che alla curiosita’ sopita, dona nuovo spunto di ‘dialogo’, il caso di Niscemi.   Nei quasi 15 giorni della scomparsa della ragazzina, nessuno mi sembra abbia fatto poi tanto per ricordarla. Ora che purtroppo e’ venuta a galla la verita’, ora che il suo povero corpo e’ stato per caso ritrovato, inizia come sempre il circo mediatico. Il meccanismo si mette in moto, le similitudini con il caso veneto vengono messe sulla bilancia. Si indaga, si ricerca (inutilmente) di comprendere il perche’ di tanta violenza gratuita perpetrata da ragazzi sui loro coetanei. E allora, qualsiasi trasmissione televisiva fa a gara per invitare psicologi, opinionisti vari (che categoria inutile…), direttori di giornali e chi piu’ ne ha, ne metta, per dire la loro. Gia’ questo e’ di una tristezza unica, perche’ ovviamente, per attirare l’attenzione dello spettatore, si deve per forza scendere nei particolari, molto ‘ghiotti’ per l’utente. Ma nn bastano nemmeno quelli, bisogna allora stanare chi era piu’ vicino alla vittima: amici, conoscenti, vicini di casa, fino a che si arriva persino ai parenti piu’ prossimi e ai genitori. Tremendo ! Il lato piu’ delirante e disumano di queste storie e’ che tutte queste persone partecipano all’evento televisivo. Nn so se sia una momentanea pazzia causata dal profondo dolore, nn capisco se invece sia una ‘misteriosa’ e inconscia voglia di prendere parte a questo party dell’orrore, ma sta il fatto che sempre piu’ si vedono genitori che tranquillamente e spontaneamente si fanno intervistare come se nulla fosse. Dico ‘nulla fosse’, perche’ a parer mio e’ inaccettabile, dopo neanche 24 ore dalla scoperta che una figlia sia morta, che e’ stata massacrata e il suo corpo oltraggiato, apparire in posa davanti alle telecamere e parlare, raccontare di come era, di cosa faceva e di come (il genitore parlante) abbia riconosciuto il suo povero corpo, precisando che era irriconoscibile... e a far sapere all’avido spettatore, che nel momento in cui parla sia in corso l’autopsia su quel povero corpicino. Brividi di disgusto in questo caso, nn possono nn venire. Io mi chiedo, ma un genitore, che gia’ dovrebbe essere distrutto dalla scomparsa della figlia, dei quasi 15 giorni e altrettante notti che forse (?) avra’ passato insonne , con la speranza di una buona notizia, come puo’ pensare di fare un collegamento telesivo, come puo’ mettersi a raccontare e a parlare cosi’? Il dolore, nn era una volta privato? Il dolore, lo strazio senza fine che certamente si avra’ dentro, nn dovrebbe tenerti al chiuso, nn dovrebbe lasciarti senza fiato e solamente con una marea di lacrime? E’ morta una figlia, e’ venuto a mancare il legame piu’ forte che qualsiasi essere umano dovrebbe avere su questa terra e allora… come si puo’? Il mio nn vorrebbe essere un momento di giudizio e nn vorrebbe neanche essere una accusa verso nessuno, ma sinceramente nn comprendo il filo logico di tutto questo. Pensiamo invece alle desolanti mancanze (nn sicuramente materiali) che hanno certi adolescenti e ragazzi, soffermiamoci di piu’ sulla ‘vita vuota’ che hanno questi giovani, che nn sanno affrontare gli ostacoli della vita, che nn capiscono e forse nessuno ha insegnato loro il rispetto per la loro stessa vita e per quella altrui, in particolar modo. Lavoriamo su questi punti, nn crogioliamoci nell’inutile voyeurismo, facciamo del dolore un motivo valido per modificare e migliorare questa societa’. Troviamo le crepe, ricopriamole affinche’ nn si possano piu’ riaprire, cerchiamo di far comprendere ai giovani che la violenza e’ solamente un nn saper affrontare i problemi, piccoli o grandi che siano, che e’ uno ‘sfogo’ inutile che nn serve e nn portera’ mai a nulla, che gli si ritorcera’ anche contro. Nn parliamo piu’ di ‘giovani normali’, qui la normalita’ e’ svanita del tutto e poi, io vorrei anche capire ora come ora, cosa si intende per ‘normalita’. Perche’ questa parola ricorre spesso e senza senso in molti casi, la si inserisce in ogni discorso tutte le volte che compaiono episodi simili. Forse sara’ anche una nostra difesa contro un qualcosa che nn si riesce a capire, contro quello che nn vorremmo mai che accadesse. Nn possiamo fare come le tre scimmiette, nn servirebbe a nulla, lasciamo che il dolore ritorni ad essere un momento intimo e nn sbattuto in faccia ad una telecamera, facciamo si’ che si prendano provvedimenti per educare chi sta crescendo, a vivere con ‘l’educazione alla vita’. Lasciamo che le lacrime siano condivise solamente da chi e’ stato colpito da sofferenze che nn avranno mai una fine e capiamo invece quei genitori che, a distanza di anni. usano ancora il mezzo telesivo per avere una giustizia mai arrivata, quei genitori ai quali i figli sono stati strappati da paurose inadempienze dei servizi, chiamamoli cosi’… dello Stato. Qui c’e’ una valida motivazione, affinche’ nn possano piu’ in futuro capitare simili episodi. In tutti gli altri casi, rimane solo e unicamente la spettacolarizzzazione del dolore. Inutile. Ma direte voi… basta un tasto sul telecomando e il canale automaticamente si cambia. Basta solo questo? Credo di no, a meno che in molti nn si abbia una coscienza. (ps: L’allineamento al momento nn e’ raggiungibile, ci scusiamo per il disagio…)