Pensieri sparsi

Post N° 243


A GALLA Eugenio Montale   Chiari mattini, quando l'azzurro è inganno che non illude, crescere immenso di vita, fiumana che non ha ripe né sfocio e va per sempre, e sta - infinitamente. Sono allora i rumori delle strade l'incrinatura nel vetro o la pietra che cade nello specchio del lago e lo corrùga. E il vocìo dei ragazzi e il chiacchiericcio liquido dei passeri che tra le gronde svolano sono tralicci d'oro su un fondo vivo di cobalto, effimeri... Ecco, è perduto nella rete di echi, nel soffio di pruina che discende sugli alberi sfoltiti e ne deriva un murmure d'irrequieta marina, tu quasi vorresti, e ne tremi, intento cuore disfarti, non pulsar più! Ma sempre che lo invochi, più netto batti come orologio traudito in una stanza d'albergo al primo rompere dell'aurora. E senti allora, se pure ti ripetono che puoi fermarti a mezza via o in alto mare, che non c'è sosta per noi, ma strada, ancora strada, e che il cammino è sempre da ricominciare.e farlo con gli amici accanto e nel cuore spero renda il cammino più facile ...ti mando un abbraccio ed un bacio cara Eli.