Pensieri sparsi

FoglioLina


Per un amico
  “Dai, su...sbrigati!” Era sempre la stessa storia. Ogni anno si ripeteva all’infinito. Senza tregua. “Ma ti vuoi muovere? Lo sai che sta per arrivare l’ultima folata di vento. Nn possiamo perderla, siamo gia’ in ritardo! Diventi sempre piu’ lenta!” FoglioLina era cosi’, all’arrivo dell’inverno, nn voleva assolutamente scendere dal suo rametto. Del resto era stato la sua dimora per cosi’ tanti mesi e le dispiaceva immensamente lasciarla. Ma doveva farlo.  “FoglioLina, per il cielo, se nn ti sbrighi davvero, sai che poi ci perderemo e nn ci troveremo mai piu’. Le altre si sono gia’ avviate, manchiamo solo noi due al ritrovo generale.” “E un attimino! Anche te, pero’, ogni anno ti viene questa angoscia di perdere qualcosa. Sai bene che devo mettere tutto a posto prima di andarmene. Cosi’, quando ritornero’, almeno trovero’ ogni cosa in ordine. Tu, di pazienza,  nn ne hai mai avuta”. Inutile dirle cosa fare, era proprio cocciuta e anche temeraria. Era l’unica rimasta attaccata con fermezza al suo rametto e i suoi colori, erano ancora brillanti. Nn mollava mai. Ci teneva a nn essere simile alle altre foglioline, il suo verde resisteva, nonostante tutto.  “Forza, dai... lasciati andare. Io sono qui, scendi lentamente. Nn aver paura!” “Ma io nn temo mica nulla, amica mia. Ecco, ho sistemato tutto, ora cado giu’ pian pianino.” E foglioLina finalmente scese. Si lascio’ librare dolcemente, cullata dal leggero venticello che l’avrebbe deposta sul terreno. Arrivo’ giu’ e, con le sue cosine sottobraccio, aspetto’. La folata arrivo’ e lentamente, con un colpo solo le trascino’ via. Lontano dal loro albero, rimasto ormai senza piu’ nessuno. Mentre venivano sospinte nell’aria, rivolsero il loro ultimo sguardo verso chi le aveva ospitate per cosi’ lungo tempo. Sospirarono entrambe e una lacrima le investi’ all’improvviso. Ma nn era la loro tristezza, era semplicemente una goccia caduta dal cielo. A volte e’ difficile capire da che parte possa arrivare il dispiacere.Se ne andarono via cosi’... con la speranza di poter tornare, un giorno, dove erano state felici.L’albero le saluto’ a modo suo, con un tremore di rami. Con una piccola sinfonia le accompagno’, finche’ nn le vide sparire tra mille altre foglioline. E il suo sguardo si perse in mezzo ai loro delicati colori, in un primo giorno d’inverno.  Anche quando si guarda giu’, nel vuoto, nn si e’ mai soli... La dedico a te, “nn importa” chi tu sia... ma so che mi capirai.  Elisabetta