Pensieri sparsi

Piu' elasticita'


  
  Certo che noi italiani apparteniamo proprio a una strana categoria... Quella delle persone senza pace, perche’ dobbiamo sempre dare giudizi su qualsiasi cosa. Continuiamo a tutto spiano a dire la nostra verita’ (assoluta, ovviamente, per noi), in particolar modo su alcuni avvenimenti tragici.  Ci impicciamo di tutto e di tutti, la riservatezza altrui ci irrita moltissimo, perche’  mette ostacoli per ‘indagare’ sulla vita degli altri. Nn ci rendiamo conto di diventare dei patetici investigatori delle menti e dei sentimenti di chi vive, come noi. Nn elargiamo commenti, ma giudizi veri e propri. E’ diverso il commentare dal giudicare, c’e’ un abisso. Si commenta con serenita’, con una base di ‘pieta’ per chi ha avuto disgrazie o sfortune, mentre il giudicare e’ denso di astio, di crudo rancore, nn ha nulla di buono. In diversi blogs ho notato svariate volte che, di fronte a fatti realmente tragici nel loro essere, sono pronti e sparare sentenze di tutti i tipi decine e decine di ‘amanti della verita’’. Spesso ho trovato sermoni riguardanti, per esempio, Annamaria Franzoni, la mamma che ha ucciso i suoi due figli autistici e, in ultimo,  parole gettate al vento per la morte di Pietro Taricone. Mi chiedo cosa possa condurre queste persone a voler entrare di prepotenza in queste vite. Tutti a dire che sono colpevoli, come se avessero in mano l’essenza pura della conoscenza. Ma che ne sappiamo realmente noi degli altri? Perche’ dobbiamo per forza ergerci a giudici? La tragedia che e’ avvenuta nella famiglia di Annamaria Franzoni, e’ talmente enorme che il silenzio dovrebbe essere il motivo principale per fare un passo indietro. Nn e’ compito nostro bollare come ‘mostro’ una persona. Nn sappiamo tantissime cose, nn sappiamo poi cosa sia veramente successo in quella villetta di Cogne, anche se la Giustizia l’ha alla fine dichiarata colpevole. Sicuramente quella donna, se colpevole, avra’ tutta la vita per martoriarsi da sola, ma, almeno per ora, nn mi sembra cosciente di quello che le si imputa aver fatto, come se vivesse in un’altra dimensione, gridando sempre che lei e’ innocente. In ogni caso, un bimbo nn ci sta piu’ e dovrebbe essere questo l’elemento base per imparare a tacere. Stessa cosa vale per i due bambini autistici uccisi dalla loro mamma. Anche qui credo sia molto facile additare il dito verso quest’altra tragedia, ma, ridico, che ne sappiamo noi delle condizioni della sua vita, magari del tormento che stava passando nn riuscendo a gestire la situazione. Che ne sappiamo se davvero le Istituzioni l’avevano abbandonata e lei, incapace di affrontare le tante difficolta’ giornaliere, nn abbia avuto un totale black out della mente? Facile mettere al collo un macigno e poi gettare in acqua chi riteniamo essere ‘bestie’. Ovvio che certi crimini ci possano apparire innaturali e profondamente mostruosi, ma noi nn siamo proprio nessuno per emettere sentenze. La morte di un giovane come Pietro Taricone nn dovrebbe far riflettere nessuno, e’ stata una drammatica tragedia, nulla di piu’. Ho letto che invece si e’ andato a cercare la morte, perche’ praticava uno sport estremo e quindi, si poteva anche rendere conto che esisteva del pericolo in quel che faceva. Additare il paracadutismo come sport estremo mi sembra un tantino esagerato. Lo sport estremo e’ ben altro. Allora nn si dovrebbe neanche uscire per strada, perche’ ci sono persone che sono uscite di casa una mattina e mai piu’ ritornate, e nn correvano di certo su di una moto o macchina a 200 km all’ora. Ci sono ragazze che una mattina vanno all’Universita’ e finiscono in gravi condizioni all’ospedale e tanti altri casi... ‘Aveva una bambina, doveva avere piu’ coscienza e responsabilita’ ‘, ho letto. Ma possibile che bisogna sempre parlare a sproposito? Prima di tutto, si dovrebbe sempre ricordare che ogni mamma e papa’, sono per prima cosa una donna e un uomo. Vero che l’essere genitore porta con se’ il dovere di responsabilita’, ma secondo me, preferirei avere un genitore contento prima di tutto della sua vita, di come e’ e di cosa e’ diventato, piuttosto di averne uno infelice  e stressato perche’ ha la sfortuna di fare solo cose che nn gli sono mai piaciute. La serenita’, se uno l’ha, si trasmette anche ai figli. E nn parlo del Taricone appartenente al mondo dello spettacolo, perche’ di questo lato nn me ne frega un bel nulla, ma di un uomo come tanti che aveva una compagna e una figlia. Cerchiamo di nn entrare nel merito privato, nn andiamo a trovare tutte le negativita’ che ci possono essere. Allora dovremmo mettere alla berlina tutti quelli che si drogano, che bevono o quant’altro... Anche qui esistono casi disperati, di gente che, pur consapevole di quello che stava facendo, nn ha avuto la forza per ‘tirare avanti’. La forza, nn appartiene a tutti e nn sempre e’ reperibile cosi’ facilmente. . Nn diciamo che potevano farne a meno, perche’ ognuno di noi e’ responsabile solo di se stesso e la verita’ nn corre mai su di un solo filo, nn mi pare proprio questo il caso di sputare tanto veleno. E’ stata una tragica fatalita’ o errore umano, come dir si voglia. Nn diventiamo crudeli verso gli altri, proprio nel momento del dolore. Era, credo, un giovane uomo voglioso di fare qualcosa che lui riteneva essere bello, nn penso ci sia nulla di male in questo. Il destino ha ‘voluto’ cosi’, magari avra’ sbagliato lui a fare qualche manovra, ma lasciamo in pace le vite che nn conosciamo. Facciamoci un paio di cavoletti nostri, almeno per una volta. I ‘pareri’ ci devono sempre essere, ma i ‘giudizi’ no. Chi li da’ in continuazione, ha problemi lui stesso. Viviamo le nostre vite come vogliamo, senza pretendere che tutti gli altri facciano come noi. Le cattiverie gratuite lasciamole per noi. Giudichiamo solo le nostre vite. Forse, siamo proprio noi i primi a sbagliare.  Piu’ ‘cuore’, meno ipocrisia.Piu’ umilta’, meno saccenza. Elisabetta