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Morire per la Patria, la Liberta' e la Vita. Cosi' dicono... Ma ci sono troppe 'maiuscole'...

Post n°501 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da elisabetta982

 

Ed arrivo’ l’ennesimo aereo militare. Nn affusolato come quelli di linea, ma gonfio, gonfio di morte. Scarico’ dal suo ventre altri 4 ragazzi, i cui corpi martoriati rimanevano immobili in quelle bare coperte dal tricolore. Eroi, qualcuno dice, semplici uomini, aggiungo io. Nn eroi, perche’ erano consapevoli di dove sarebbero andati, sapevano fin dall’inizio che quel luogo dove avrebbero vissuto e lavorato era gia’ intriso di sangue. Erano volontari, nessuno li ha mai costretti a fare nulla, sicuramente erano anche fieri delle loro divise, di appartenere ad un gruppo. Certi, dentro di loro, di compiere quella missione nel nome di una patria. La loro. Consci di portare un aiuto a chi ne aveva bisogno, col fine, pero’, di indebolire altri portatori di morte nel Mondo: i terroristi. Insomma, quello per loro era il destino delle loro vite, fieri di essere quel che erano. Partecipi in prima linea nell’assicurare un mondo migliore a tutti noi.

Il Governo, i media li chiama ancora ‘eroi’. Eroi caduti per difendere a spada tratta la Liberta’. Ma nn e’ cosi’. Gli eroi, quelli veri, sono ben altri. Senza togliere nulla a questi ragazzi, ovviamente. Gli eroi sono le persone di tutti i giorni, quelli che nn sanno piu’ come mettere insieme il pranzo con la cena, che nn sanno cosa dire ai loro figli, che nn hanno piu’ la loro dignita’ come essere umani, che muoiono sul posto di lavoro perche’ nn sono stati protetti, perche’ nessuno ha mai pensato di mettere in sicurezza le attrezzature e la loro incolumita’. Perche’ costava troppo, perche’ nn gliene e’ mai fregato nulla delle loro vite. Si’, anche questi uomini nn sono stati mai costretti ad andare a lavorare in posti simili, pur sapendo dei pericoli, ma la fame e il bisogno di vivere sono stati i loro padroni. Nn hanno avuto alcuna scelta, si prende quello che si puo’, quando si puo’. E la Morte prende anche loro, sempre. Ma anche quei ragazzi con la divisa, a volte nn hanno scelta. La maggior parte proviene dal nostro Sud, da quelle parti d’Italia dove nn c’e’ modo di trovare lavoro, dove si campa e si va avanti con miseri e faticosi lavoretti. Un giorno ce l’hai e un altro no. Cercano avidamente un posto fisso, quello che il nostro ‘caro’ Papa continua a denigrare, dicendo perfino ai ragazzi che nn devono solo pensare al posto fisso, ma fissarsi solo su Gesu’. Ma questo Gesu’ nn paga le bollette, neanche gli affitti. Nn porta loro il pane quotidiano, nn accudisce ai loro eventuali figli. Allora questi figli del Sud devono trovare una maniera di vita migliore e decidono di arruolarsi. Il mensile e’ quindi assicurato e, se sono specialisti in qualcosa, sapendo che nelle varie missioni all’estero i soldini sono di piu’, decidono di partire. Nessuno li costringe, si e’ gia’ detto, ma probabilmente e’ la Vita che lo fa per loro. E la Vita nn sempre ti sostiene e ti sta accanto, ma spesso e’ lei stessa che alla fine ti tradisce. I soldi per campare servono a tutti e, se capita di averli un po’ di piu’, meglio afferrare al volo la situazione. Gli ideali sono bella cosa, ma un conto e’ morire per un ideale vero, un altro e’ perdere la vita per assecondare una verita’ nn completamente sincera.

Rispetto, per queste anime che nn ci sono piu’, ma rendiamoci anche conto che siamo come i cristiani che andavano alle Crociate con l’onorevole intento di liberare dagli infedeli la Terra Santa. La Chiesa questo diceva e il lavaggio del cervello era quindi assicurato. Noi nn siamo un paese in guerra, il Governo dice che le missioni sono necessarie per il futuro nostro e degli altri esseri umani. Le missioni dovrebbero avere il compito di aiutare le popolazioni locali, di portare la pace in zone dove nn ci sta piu’, di far desistere chi invece vorrebbe solo governare tramite il terrore e l’obbedienza assoluta delle popolazioni. In parte e’ vero, ma solo in minima parte. Si va dove ci sta una condizione di guerra anomala, fatta solo di improvvisi attentati, nn sempre prevedibili. Dove il nemico e’ quasi invisibile, dove nn lotti faccia a faccia, ma devi costantemente proteggerti le spalle. Ma comunque e’ guerra. E in questa guerra ‘moderna’, nn ci rimettono solo i soldati, addestrati anche per questo (ma mai decentemente), ma rimangono a terra anche centinaia di donne, bambini e uomini che sicuramente tutto questo nn lo avrebbero  proprio voluto. Si dice che anche questo e’ il prezzo che si deve pagare per poter vivere meglio. E chi lo dice...? Chi poggia il proprio bel culetto su poltroncine imbottite, dove certamente, dato il loro lungo protrarsi, le vesciche nn verranno mai. I ‘potenti’ di questa Terra, che dai loro posti invulnerabili decidono dove e come agire. E allora, perche’ mai nn intervengono anche in altri posti del Mondo, dove anche la’ ci sono continue guerre e dove ci sono innocenti che vengono perseguitati e uccisi? Dove si muore per fame, per sete, per mancanza di semplicissime medicine, dove una banale malattia riesce a sterminare migliaia di bambini? Perche’ e’ semplice la risposta. La’ nn esistono interessi per nessuno, inutile far casino dove nn si ha poi nulla da ‘prendere’. E questi ragazzi continuano a morire, per il loro ideale, per l’ideale di chi li sta usando.

Sono 9 anni che si sta in Afghanistan, un tempo troppo lungo per dire ancora che ci si va con intenzione umanitarie, per ristabilire l’ordine delle cose, per mettere fine ai terroristi. Qualcuno ha detto che e’ ormai la nostra Vietnam, credo che cominci ad essere vero. Li continuiamo a far morire? L’America e’ bella, ma noi siamo suoi schiavi. Per nn farci vedere da meno, perche’ ha in mano molti e fin troppi interessi mondiali, perche’ l’America chiama e i coglioni rispondono. Sempre... per interessi anche loro, per paura di mettersi contro o inimicarsi un ‘grande’, per nn perdere qualcosa. L’aiuto internazione servirebbe se tutti fossimo liberi di pensare e agire autonomamente, senza costrizione alcuna. E’ vero che le sorti del Mondo sono totalmente cambiate dopo i tremendi attacchi terroristici di New York, di Londra e della Spagna, ma... nn e’ morendo che si possa risolvere qualcosa. Si dice anche che un ‘tributo di sangue’ e’ in questi casi inevitabile, e li si fa diventare ‘eroi’. Per placare le coscienze, per metterci una pezza. Ma nn al di dietro di chi decide, ma a quelli che partono e che tornano in una bara. E sono troppi...

Il piu’ giovane aveva 23 anni. 23 anni... troppo pochi per morire ma troppi forse per aver creduto in un qualcosa che nn esisteva. Ma a quella eta’ si vorrebbe spaccare il Mondo, come si suol dire, si crede di essere onnipotenti e invincibili, contro tutto e tutti. Si ha dentro quella voglia di far parte della Vita, di migliorarla, di essere qualcuno che ce la potrebbe fare. Questo gli avevano anche inculcato,  lui ci ha creduto, pur sapendo del pericolo che lo poteva attendere. Ma a 23 anni probabilmente credi di essere piu’ forte di lui.

Ed arrivo’ l’ennesimo aereo militare... e si videro le stesse scene pietose e false. Il Presidente della Repubblica che metteva la mano sulle bare, le altre cariche che si ‘commuovevano’ nel veder scendere questi poveri ragazzi senza vita, mentre una tromba suonava il silenzio. Le stesse identiche facce contrite da un finto dolore. Le solite e inutili parole ai parenti... Tutto gia’ visto, gia’ sentito, nulla di nuovo. E a questa gia’ ripetuta sceneggiata, come da copione, nn poteva nn mancare il Signor Berlusconi, quello che ripete sempre che salva tutto e tutti. C’era solo la struggente sofferenza di chi aveva perso un figlio, un fratello, un padre, un marito e un amico. Solo quello era il dolore vero, quello che ti fa mancare il respiro, quello che nn ti fa ancora rendere conto che un ragazzo, pieno di ideali, di necessita’ e di speranza, un giorno e’ andato via,  magari anche sorridendo, ed ora e’ tornato. Ma il sorriso nn ce l’ha piu’.

 

 

‘Godetevi questo spettacolo’, la frase che un parente di un caduto ha rivolto al Ministro della Difesa. La ripeto anche io... godetevi lo spettacolo e... se per caso ve lo foste perso, con infinita tristezza dico che potrebbe anche ripetersi.

 

Nn si puo’ morire portando quella che voi definite la ‘pace’. Perche’ siamo in guerra, anche se lontana, ma sempre guerra e’. Perche’ muoiono i figli di questa nostra terra, nn i vostri. I vostri no... mangiano ogni giorno, senza alcun problema. E cazzeggiano in continuazone, senza alcun ritegno.

I pascoli nn sono uguali per tutti... No, nn lo sono.

 

Elisabetta

 
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