Musa e getta

Ma cosa vai a pensare??? Volevo far la rima, con quella "O" alla fine... (Tu guarda con le rime cose si riesce a fare! Volevo ben capire dove... si andava a parare!) Quindi sono donna e ci ho il certificato! Continuiamo a giocare, poeta mio adorato? :-))))

mi sento un po' interdetto, mio caro ElisabettO. m'hai fatto trasognare, con l'animo volare: già ti vedea svestita, di curve disegnata, e invece, guarda qua, la vera identità, m'induce a rinunciare, al sogno mio sensuale: non è molto gentile, scoprir che sei virile; e non è affatto bello, saper ch'hai il manganello! :(((

il gioco è fantasioso, il destino è per poeta sorrentino, la musa porta in viso il sorriso, la malasorte porta la morte. il tutto è rinviato ad altri tempi il funereo cimelio il corpo respinge. champagne con gran sorriso

Poeta mio furbetto (la parola "supposta" mi fa uno strambo effetto...) t'avverto che son femmina, nel senso più perfetto, sicchè io lascio a te di scegliere il giochetto. Non so se te l'ho detto, ma resta fare compere il mio gioco prediletto... (ho visto un braccialetto...). L'ho detto, e qui t'aspetto. Firmato - con immutato affetto - ElisabettO. :-D

la simbiotica supposta sintonia, credo proprio che sia andata in avaria: io ti invito ad andare in riva al mare, a b(i)rilli ed a briscola giocare (con tutto quel che il gioco ci comporta, compresa, come sai, la mano-morta), e in luogo di sbrigarti ad accettare, ti metti con i versi a speculare (segno evidente che vuoi tergiversare). se poi tu preferisci ch'io sia "uomo", nel senso del tuo ultimo commento, ci metto un sol secondo a cambiar tono, e tassicuro che poi non me ne pento, dicendo: "chiudi il becco e vieni via: sarò il tuo Pericle, e tu la mia Aspasia!!"

La musaottusa è sempre confusa alla parola "morte". Forte è chi ha visto certe rondini partire... e così sa quanto è facile morire. Così vorrei qui ricordare che viviamo: strano automatismo del quale troppo ci dimentichiamo. Vorrei farlo ridendo, giocando con quello che inventiamo. Liberi tutti di portare i frutti del proprio giardino, ricordando che è un gioco e che al resto (tanto oppure poco) pensa anche il destino. E ribadisco che mi piaci quando giochi, Bastardocomepochi. Il gioco a ben guardarlo è sempre un buon antidoto a qualche nostro tarlo. Se poi ridi, lo vinci. E qui spero che tu rida... perdinci!!! ;-)))

Eh, però che fatica questi ruoli invertiti/ con le donne all'attacco ed i maschi smarriti/ con le femmine a caccia e gli uomini a cuccia/ e noi "signore" sfacciate (nelle rime baciate)/ a trascinar poeti dentro fitti... canneti.../ Meglio i tempi che lei si recava alla messa/ e lui in fondo alla chiesa la credea sottomessa.../La credeva innocente e si sentiva potente/ mentre lei si dosava ed il tempo passava.../ Eran gli anni che amare prevedeva l'attesa... e l'altare./ Oggi? Massì: lei ci sta quasi al volo e lui - dopo - le chiama un tassì perchè vuole star solo./ Me lo dice la mamma: siete troppo aggressive!/ Me lo dice papà: siete troppo cattive!/ Me lo dico da me che qualcosa non c'è.../ (Che ne dici, Poè?) :-DDD

funereo m'apparisti nel commento, e quasi quasi mi fai restar sgomento

propongo d'invertire il ritornello: invece di condurti nel motello, andiamo sulla spiaggia a giochicchiare, che alticci come siam potrem ..godere, in santa pace la sinfonia del mare...

piacere mio incontrar gente in un mondo irriverente, son focoso non bellicoso, un dolce vino per poeta sorrentino e che dire alla musa sempre ottusa col focoso irriverente son qui come sempre sereno nella mente ricambio l'inchino con un dolce budino. non son poeta non son santo son solo un incanto. a voi la vita a me la morte questa è la malasorte