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SENZA TRAMA E SENZA FINALE - 99 consigli di scrittura - di ANTON CHECOV


Cinque o sei giorniPer scrivere un racconto ci vogliono cinque o sei giorni e dovete pensarci tutto il tempo, altrimenti non vi foggerete mai uno stile. Prima d'esser messo sulla carta, ogni frase deve restarvi in testa un paio di giorni per rimpolparsi. Io stesso, beninteso, sono troppo pigro per attenermi a questa regola, ma tanto più volentieri la raccomando a voi che siete giovane, in quanto ne ho sperimentato molte volte i benefici effetti, e so che i manoscritti di tutti i veri maestri sono scarabocchiati per lungo e per largo, consunti e coperti di pezze a loro volta piene di cancellature e di sgorbi (ad Aleksander Lazarev- Gruzinskij, Mosca, 13 marzo 1890)Descrizioni della natura: particolariLe descrizioni della natura debbono essere brevi e à propos.  I luoghi comuni, quali "il sole al tramonto, immergendosi nelle onde del mare che s'andava oscurando, inondava d'oro purpureo, ecc. ecc.", "le rondini, volando a pelo d'acqua, garrivano allegramente", simili luoghi comuni debbono essere lasciati da parte. Nelle descrizioni della natura bisogna attaccarsi ai piccoli particolari e raggrupparli in modo che il lettore, chiudendo gli occhi, veda il quadro davanti a sé. Darai ad esempio l'impressione d'una notte di luna se scriverai che sull'argine del mulino un coccio di bottiglia scintillava come una vivida stella e l'ombra di un cane o d'un lupo rotolava a mo' di palla, e via dicendo. La natura appare animata se non sdegni d'usare confronti fra le sue manifestazioni e le azioni umane.(ad Aleksander Checov, Mosca, 19 maggio 1886)Attributi e avverbiAncora un consiglio: leggendo le bozze, cancellate, dov'è possibile, gli attributi e gli avverbi. Voi mettete tanti attributi che il lettore difficilmente si raccapezza, e si stanca. Quando scrivo: "l'uomo sedette sull'erba", si capisce, perchè è chiaro e non trattiene l'attenzione. Al contrario è poco comprensibile e un po' pesante per il cervello se scrivo: "un uomo alto, dal petto incavato, di media statura, con la barbetta rossa sedette sull'erba verde, già calpestata dai passanti, sedette senza far rumore, timidamente, guardandosi attorno con timore". Questo non entra subito nel cervello, mentre la letteratura deve entrarvi di colpo, in un baleno.(a Maksim Gor'kij , Jalta, 3 settembre 1899)BrevitàNon permettere che qualcun altro accorci o modifichi i tuoi racconti. (...) Non permettere è difficile; più facile  è adoperare il mezzo che hai sotto mano: accorciare tu stesso fino al nec plus ultra e rielaborare. Quanto più sarai breve, tanto più sovente ti pubblicheranno. Ma l'essenziale è questo: sta all'erta, vigila e suda, riscrivi anche cinque volte il medesimo racconto, accorcialo, ecc., tenendo presente che tutta Piter segue il lavoro dei fratelli Cechov.(ad Aleksander Cechov, Mosca, 4 gennaio 1886)