a proposito di elliy

a proposito di sogni


In questo tempo un po' strano, sto coltivando un sogno, ma non un sogno piccolo: uno grande, importante, uno di quelli difficili da vedere realizzato... La dolce Momo mi ha prestato le parole.**E nella grande città si poteva vedere qualcosa che da parecchio tempo non accadeva più: i bambini giocavano per strada e gli automobilisti costretti a frenare, li guardavano sorridendo con benevolenza e più d'uno scendeva a giocare con loro. Dovunque c'erano capannelli di persone che chiacchieravano piacevolmente, gente che s'informava della salute e degli avvenimenti familiari degli altri. Chi andava al lavoro aveva il tempo di ammirare i fiori d'un balcone o di dar briciole ai passeri. E i medici avevano tempo, adesso, da dedicare ad ogni singolo paziente. Gli operai avevano tempo per lavorare in pace e con amore a quel che avevano da fare perché non occorreva più produrre il massimo nel minor tempo possibile. Ognuno poteva dedicare a qualunque cosa tutto il tempo che occorreva o desiderava. (...)... Quel giorno, quando la piccola Momo e il vecchio Beppo giunsero all'antico anfiteatro, erano già lì ad aspettarli, tutti: Gigi Cicerone, Paolo, Massimo, Franco, Maria con il fratellino Dedè, Claudio con gli altri bambini, l'oste Nino con Liliana la moglie grassa e il loro pupo, Nicola il muratore...Poi improvvisarono una festa, gioviale e gioiosa come soltanto gli amici di Momo sapevano fare, una festa che durò fino a che in cielo brillarono le stelle. E quando, dopo che la gioia, gli abbracci, le strette di mano, le risate e le grida d'allegrezza si acquietarono, tutti sedettero sulle gradinate erbose.Si fece un gran silenzio.Momo si mise al centro della piccola arena, pensò alle Orefiori e alla musica delle stelle.
E poi cantò con voce limpida e pura. (da "Momo" - di Michael Ende)***Ho pensato di coccolarlo un po', questo sogno. Soltanto per qualche giorno.Una piccola pausa... a presto.