Daniele č vittima dei suoi demoni o gių di lė
pensa troppo, perde tempo tirando i venerdė
dice "questo mondo ha tutto, ricchezza e libertā
sarā forse la mia testa che non vā"
Renče parla piano, ha gli occhi di velluto
č rudiva e fatica anche a rispondere a un saluto
dice "io che cosa centro con un mondo cosė vuoto
con stā terra desolata che si vende come ad un mercato
perchč mi guardi piano
perchč non camminiamo
piano, per mano, piano, ti amo, piano......"
E Daniele guida in fretta verso una cittā di mare
veloce come il tempo del motore
Renče pensa ancora a una frase a mezza voce
che alle 4 di mattina ti puō anche fare felice
e a quella frase strana
che le diceva piano, ti amo, piano, ti amo, piano.....
Daniele con Renče suduti proprio in fondo
nel locale pių fottuto dove passa tutto il mondo
con la voglia di scappare e di correre lontano
e la voglia di morire tenenedosi per mano
voglio un angolo di luna e una strada secondaria
voglio un bacio e poi un altro e poi ancora
per riempire questo vuoto, per riempire un temporale
questo amore solitario che fa male
"perchč non ci fermiamo
č tutto quel che abbiamo
ti amo, piano, ti amo, piano......"
P.S. non chiedetemi spiegazioni di alcun tipo: tutto
quello che avevo da dire l'ho scritto, non saprei
usare delle parole diverse da quelle che ho usato.