Nessuna promessa

22 AGOSTO/2


AUGURI PER UN COMPLEANNO[1] Il suo giudizio è freccia velenosa,lo sguardo fiamma ed il sorriso sbuffo,sarcastico suggello, arguta chiosa, duro colpo di striglia, aspro rabbuffo. Lei che, confesso, reverente temo,ma che pure è capace di dolcezza,voglio omaggiare – ma al pensiero tremoche morda quella man che l’accarezza; che faccia di suoi dardi me che scrivobersaglio: ho disertato la sua festa,ella s’è offesa, or temo la sua ira. Ma se d’audacia, o muse, non son privo,che non le sia la penna mia molesta,nel dirle adesso: auguri, cara Elvira. [1] Sonetto di endecasillabi in rima ABAB CDCD EFG EFG. Audace ed esitante omaggio a una donna (l’Elvira citata all’ultimo verso) che, se “pure è capace di dolcezza” (cfr. verso 6), è tuttavia dall’autore molto temuta – tanto più dopo averla involontariamente offesa (“ho disertato la sua festa”). Del carattere di lei sono un eloquente segnale le voci aspre e chiocce della prima quartina: “sbuffo”, “sarcastico suggello”, “arguta chiosa”, “striglia”, “aspro rabbuffo”; tutte apposizioni del “sorriso” del verso 2.