Nessuna promessa

NAPUL'E'


Così rieccoci tutti a parlare di Napoli ed emergenza criminalità. Dopo dodici corpi rimasti sull’asfalto in meno di dodici giorni, per i media ed i politici è emergenza vera. Per i napoletani è la quotidianità. La quotidianità di vivere in una città stretta tra il puzzo della spazzatura e la morsa della camorra. Ma non si tratta solo di una questione di sicurezza. “La camorra dà da mangiare”. E’ questo che si avverte nei vicoli napoletani, dove tante volte i poliziotti sono stati assaliti dalle mogli, dalle sorelle, dalle madri del camorrista che veniva arrestato. Chi invece mangia senza l’aiuto della camorra,  di fronte a questa mattanza, e al valzer di dichiarazioni e proclami dei politici, non prova altro che rassegnazione. Un film già visto. Una storia già raccontata. Una squallida replica.  E chi può, se ne va, scappa. Per non finire come Silvia Ruotolo e Annalisa Durante. Una giovane madre e una bambina, o poco più. Anche loro sono rimaste a terra, colpite dalle pallottole. Uccise per errore. Del resto, qualche giorno fa, interrogato dal giudice, il membro di un clan, poco più che ventenne, raccontava l’omicidio che aveva commesso: “ Sparavo come impazzito”. Non vedeva più niente, il giovane sicario. L’unica cosa che contava era fare uscire dal caricatore quante più pallottole possibile, non importa quanto alto fosse il rischio di colpire nel mucchio. Ecco quanto vale la vita a Napoli.