Nessuna promessa

UN GALLIANI E' PER SEMPRE


Ieri le agenzie e le televisioni, oggi giornali hanno dato questa notiziuola: Adriano Galliani, insieme a Massimo Moratti e  Mario Moroni, sono stati nominati dall'Assemblea della Lega Calcio, riunitasi ieri a Milano, rappresentanti della Lega stessa nel Consiglio Federale. Il presidente della Confindustria del pallone, Antonio Matarrese, alla fine dell'Assemblea ha tenuto una conferenza stampa, in cui ha proposto una delegazione, composta dai tre citati sopra e da lui stesso, con il compito di avviare contatti con i rappresentanti delle altre leghe in Federazione per "trovare la migliore soluzione in orfine al futuro governo federale".Detta così, come l'hanno detta tutti, vuol dire poco. Cosa vuol dire? Facciamo un passo indietro.Galliani era stato eletto alla presidenza della Lega Calcio un po' a sorpresa nel luglio 2002, dopo che la carica era rimasta vacante per 9 mesi, in seguito alle  le dimissioni di Franco Carraro. Per eleggerlo c'erano volute 9 assemblee, infiniti incontri, decine di votazioni andate a vuoto, con la  Lega spaccata tra società grandi e medio-piccole e il serio pericolo di vedersi commissariata, mentre il calcio italiano rischiava di affogare sommerso dai debiti. Ci pensò poi il cosiddetto decreto salvacalcio, varato dal governo Berlusconi alla fine dello stesso anno, ad evitare il fallimento delle società di calcio.Galliani aveva un conflitto d'interessi non trascurabile: in qualità di Presidente di Lega aveva per le mani la principale fonte di reddito del mondo del pallone, e cioè i diritti televisivi. Non poco per uno da sempre legato ad un certo Silvio Berlusconi, col quale fondò Canale 5. E' il 22 giugno 2006. Adriano Galliani si dimette da presidente della Lega Calcio, dopo che il procuratore federale Stefano Palazzi lo aveva deferito per lo scandalo calciopoli. La Corte Federale in appello lo condanna a 9 mesi d'inibizione. Poi l'arbitrato del Coni: pena ridotta a 5 mesi, più una multa. Non passano nemmeno 9 mesi Galliani non ha mai smesso di occuparsi di Milan nononstante la sua inibizione. Con l'incarico che ha ricevuto ieri riprenderà a rappresentare la Lega, presso il Consiglio della Federcalcio, l'organo che controlla e organizza il calcio in Italia. Di più. Avrà un ruolo nella scelta del nuovo presidente, che dovrà prendere il posto del Commissario straordinario Luca Pancalli, che agennaio, è riuscito a far approvare le nuove regole della Federazione.Ieri lo hanno votato i rappresentanti delle società, così come lo votarono nel 2002, ben consci del conflitto d'interessi che si portava dietro Del resto,  nessuna delle società ha chiesto le sue dimissioni subito dopo lo scoppio della vicenda calciopoli, c'è voluto il deferimento di Palazzi per fargli lasciare la poltrona di Presidente di Lega. Cambiano le regole, non cambiano le facce e chi  tira le fila. Come si pretende che cambi il mondo del calcio?