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L’America impaurita fa le ronde per difendere il proprio futuro


«La notte è più viva e più ricca di colori del giorno… La sera la brughiera si tinge di atmosfere bizzarre e pittoresche. Ponti levatoi e mulini alla Don Chisciotte si stagliano all'orizzonte, i riflessi delle finestre nell'acqua, nel fango e nelle pozzanghere sono una visione intensa e piacevole». La notte, per Van Gogh, era poesia allo stato puro. Un momento di raccoglimento, di forte intensità creativa. Lo testimoniano queste parole nelle lettere scritte al fratello Theo. E lo raccontano i suoi notturni, esposti per la prima volta uno accanto all'altro nella grande mostra «Van Gogh e i colori della notte», fino al 7 giugno al Van Gogh Museum (e dove, se no?) ad Amsterdam (www.vangoghmuseum.com). Trentadue dipinti, 19 opere su carta e 5 bozzetti, compresa quella tela straordinaria che è la «Notte stellata», in arrivo per l'occasione dal MoMa di New York. Amsterdam, Van Gogh, la notte… Ma anche il vernissage, a giugno, del nuovo Hermitage: gioiellino espositivo da 40 milioni di euro, che ospiterà a rotazione i capolavori del museo madre di San Pietroburgo (www.hermitage.nl). E poi le collezioni di design dello Stedelijk Museum da poco riaperto dopo il restauro (www.stedelijkindestad.nl), l'esposizione «Fuoco Sacro, religione e spiritualità nell'arte moderna» nella cattedrale-museo della Nieuwe Kerk in piazza Dam (www.nieuwekerk.nl), i capolavori della pittura fiamminga al Rijksmuseum, con la tela-capolavoro «Donna con una bilancia» di Vermeer, esposta in via del tutto eccezionale fino al 7 giugno (www.     Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=335027