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La Dia: porto Brindisi strategico per i traffici ...


A maggio 2010 - si prosegue - è stato emesso un ordine di carcerazione per anni 9 di reclusione per associazione di stampo mafioso, a carico dell'irreperibile Campana Francesco che, scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare, si era stabilito a Brindisi, dove, vantando l'appoggio dei fondatori storici della Sacra corona unita, Rogoli Giuseppe e Buccarella Salvatore, interessati a riappropriarsi dei perduti ambiti di operatività illegale, soprattutto nel settore delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti, stava ponendo in essere una strategia di riconquista del prestigio criminale, in danno dei gruppi riferibili a Pasimeni Massimo e Vitale Antonio». E mutando argomento di analisi, la Relazione prosegue: «Nella zona a sud di Brindisi, si sono verificati gravi episodi delittuosi in danno di soggetti sospettati o indiziati di commercio illegale di sostanze stupefacenti, che conclamano una situazione di effervescenza criminale, forera di un possibile cambiamenti negli assetti della criminalità organizzata o di u n'inversione di tendenza nella strategia del mimetismo sinora perseguita: 1) il 15 giugno 2010, alcuni colpi di pistola sono stati esplosi a San Pietro Vernotico, contro la porta dell'abitazione di un personaggio con precedenti di polizia per violazione della legge sulle armi e sulle sostanze stupefacenti; 2) il pomeriggio del 16 giugno 2010, a Cellino San Marco, con un colpo d'arma da fuoco alla testa è stato assassinato Saponaro Gianluca, trafficante di sostanze stupefacenti a San Pietro Vernotico. E mutando ancora campo di analisi, «nella provincia - si legge nella Relazione -, i reati spia del fenomeno estorsivo hanno interessato prevalentemente Brindisi, Mesagne, Fasano e soprattutto San Pietro Vernotico, dove, dopo gli arresti effettuati il 19 marzo 2010, nell'ambito della citata operazione 'New Fire', non si sono ripetuti gli atti di intimidazione, a colpi di arma da fuoco, registrati nei precedenti mesi di gennaio e febbraio, in danno di beni di proprietà di comuni cittadini e pregiudicati locali. Solo un atto di intimidazione è stato perpetrato in danno di amministratori pubblici - si aggiunge -, mentre sono avvenuti a Mesagne due incendi, in danno di beni di proprietà di due appartenenti alla Polizia di Stato, rispettivamente in servizio presso il Commissariato di P.S. Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=273&IDNotizia=387517