emanuele salvoemanuele e una creatura dolce dacci una mano a salvarlo |
E no ragazzi mi sta bene tutto preghieree altro ma qui ce da darsi da fare non voglio sentre ragioni sapete come si dice aiutati che Dio ti aiuta allora voglio vedere nei vostri blog la staria ben in vista di emanuele voglio vedere che vi date da fare con la catena qui si deve trovare chi ha il coraggio di andare contro un'ospedale che ha rovinato la vita di una creatura e una famiglia intera allora se non vedo nei vostri blog la storia di emanuele crissmaipiu sola chiude con tutti le belle parole a manuele non servono a lulla e le preghiere servono ma insieme alla catena di soriedalita perfavore non facciamo le pecore e
Quindi vi do 78 ore per vedre che vi date da fare per un bambino che merita e non blaterate le solite parole altrimenti chiudo con tutti non che importi a molti ma sono stufa di sentire solo parole e pochi fatti vediamo d'ove questo cuore grande che dite di avere Marina
Marina stasera e stufa di sentire solo belle parole ed e veramente arrabbiata ripeto vediamo cosa fate spostare un' appello sul blog di ognuno non credo sia grande fatica o siamo solo capaci di mandare foto bacini ora voglio i fatti o giuro che chiudo tutto e me n vado perche cio significherebbe che anche qui sono solo chiacchiere
SALVMI TI PREGO
Emanuele ha paura, è tutto nuovo per lui, non ha mai visto un dottore finora. Si sforza di restare tranquillo, vuol fare l’ometto. Solo lo sguardo impaurito tradisce la sua ansia. Lo tranquillizzo. Si fida di me, purtroppo, sono la sua mamma! Vuol fare il bravo: otto ore di visite e controlli senza un capriccio e senza mai dire no.
Finalmente la diagnosi: appendicite. Bisogna operare. Subito.
Lo accompagniamo in sala operatoria, mio marito e io. Lui ci arriva sulle sue belle gambette sane e forti. Sale da solo sul lettino. E’ impaurito ma non versa una lacrima.
10 aprile 2007: tarda serata
Tutto è pronto. Gli do un bacio. L’ultimo.
Aspettiamo in pediatria. Il lettino è pronto da ore. Nessuno ci dice niente. Preoccupazione. Ansia. Panico!
Ma ecco quattro dottori in camice. Chi sono?
“Signora, abbiamo avuto un problema: 15 minuti senza ossigeno al cervello!”
Cosa? Che vuol dire? Aspettate! Se ne vanno.
Noi non capiamo. Cos’è successo? Un problema! Che problema? Ossigeno? Cervello? CHE VUOL DIRE? Nessuno ci spiega niente. Incubo! Il pensiero si ghiaccia. Poi esplode.
Terapia intensiva.....
Emanuele il 10 aprile del 2007 entrò all'ospedale San Raffaele di Milano per una semplice operazione di appendicite, ma durante la preanestesia, non si sa ancora esattamenteper quale motivo, è rimasto in anossia per 15 minuti o più, successivamente è rimasto in terapia intensiva per 2 mesi e ha subito l'asportazione della tecafrontale perchè la pressione endocranica è aumentata a dismisura.Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia celebrale distrutta, il cervelloa macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma neurovegetativo ericoverato presso la clinica riabilitativa "La nostra famiglia" di BosisioParini (LC). Da allora viene nutrito artificialmente.Il 10 settembre è tornato al San Raffale di Milanp per rimettere la teca frontale è stato ricoverato presso la clinica di Bosisio.Emanuele ha subito in totale 5 operazioni. ATTUALMENTE E' A CASA DOVE HA BISOGNO DI ASSISTENZA 24 ORE SU 24
Emanuele era cosi un bambino felice gioioso che oggi non lo e piu chi ha sbagliato deve pagare perche manuele ha diritto ad essere e tornare un bambino felice allora ci date una mano chiunque e in grado di fornire cure medici o giornalisti che siano in grado di non avere paura e bene accetto manuele lo chiede abbiamo perso un grande carabiniere lo rivogliamo indietro
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