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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto presenti sul blog sono dei rispettivi autori, nel caso violino i diritti d'autore saranno rimosse in seguito a pronta comunicazione.
 

 

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I tagli della politica...

Post n°884 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da emergenzambiente
 
Tag: riserve
Foto di emergenzambiente

Allarme per le riserve abruzzesi,
possibile taglio del 51% dei fondi nel Bilancio regionale.

Le 25 aree protette, dal Lago di Penne all'Abetina di Rosello,
da vanto dell'Abruzzo alla chiusura?
Appello delle associazioni al Consiglio Regionale per un cambio di rotta, oggi audizione.

Allarme per il futuro delle 25 Riserve naturali istituite dalla Regione Abruzzo! Nella proposta di bilancio 2014 varata dalla Giunta Regionale e da oggi in discussione in Consiglio è previsto un taglio del 51% dei fondi ordinari. Sono le risorse destinate ad assicurare tutte le normali attività, dalla manutenzione dei sentieri e delle aree d'accesso all'apertura dei centri visite e delle aree faunistiche, dalla realizzazione dei programmi primaverili ed estivi rivolti ai turisti alla sorveglianza antincendio e antibracconaggio.

Le riserve sono visitate ogni anno da centinaia di migliaia di turisti e sono realtà vive che organizzano decine di iniziative rivolte al pubblico, da corsi per i bambini ai programmi escursionistici per visitatori adulti. Le stesse riserve hanno richiesto in questi anni momenti di verifica sulle attività svolte. Sono, infatti, una delle poche realtà nel panorama delle strutture regionali a non aver mai contratto debiti e ad aver utilizzato le poche risorse a disposizione in maniera oculata realizzando un patrimonio di strutture invidiabile, molto spesso in aree della regione di enorme valore ambientale e potenziale turistico e troppo spesso dimenticate. Basti pensare alle Cascate del Rio Verde a Borrello in provincia di Chieti, oggi visitate da 15.000 persone ogni anno, oppure a Zompo Lo Schioppo a Morino nell'aquilano, che ha vinto diversi progetti comunitari per le tante iniziative organizzate in questi decenni. Realtà consolidate come il Lago di Penne nel pescarese, Lecceta di Torino di Sangro oppure Calanchi di Atri e Castel Cerreto nel teramano, rischiano di dover annullare i programmi di visite. Le riserve regionali ospitano ogni anno giornalisti da tutta Italia e dagli altri paesi, assicurando la promozione dell'intero territorio regionale. Se solo si calcolasse il valore dei passaggi sui media regionali, nazionali ed internazionali si verificherebbe quanto è opportuno investire su queste riserve.
Gran parte di esse sono state riconosciute quali Siti di Interesse Comunitario per la rilevanza del patrimonio faunistico e floristico a livello europeo. Migliaia di specie, tra cui Orso bruno, Lupo, Camoscio, Lontra, Fiordaliso del Sagittario, Abete bianco sono protette e possono essere ammirate in queste aree. La mobilitazione avvenuta in queste ultime settimane contro il taglio del Parco Sirente-Velino (che dovrebbe subire a sua volta una riduzione del 15% dei fondi), con 210.000 firme raccolte in pochi giorni, testimonia l'attenzione dei cittadini verso la tutela dell'ambiente.

Le associazioni e organizzazioni Legambiente, WWF, LEGACOOP Abruzzo, Salviamo L'Orso, Italia Nostra, Fondo per l'Ambiente Italiano, ProNatura, LIPU, Mountain Wilderness, ALTURA, Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS, Fare Verde, lanciano un appello al Consiglio Regionale affinchè la proposta pervenuta dalla Giunta sia modificata come avvenuto l'anno scorso assicurando i fondi per una gestione dignitosa di queste aree protette. Si ricorda che è proprio il Consiglio Regionale ad aver istituito la rete di riserve, il cui numero è aumentano negli anni mentre i fondi complessivi diminuivano. Tutte le riserve hanno fatto sacrifici per assicurare e migliorare i livelli di qualità della gestione. Un taglio del 51% delle risorse equivarrebbe, nei fatti, alla chiusura di gran parte delle strutture e ad una drastica riduzione delle attività. Oggi le associazioni saranno audite in consiglio regionale e chiederanno a tutti i gruppi di intervenire per assicurare un futuro a queste aree protette a vantaggio dell'intera regione.

 

 
 
 
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Data di creazione: 05/04/2008
 

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CARTINA PETROLIO AGGIORNATA AL 2011

 

FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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