clicca immagine Nel "frammentre" le cose accadono, il governo mette mano alla legge regionale che metteva in moratoria il centro oli, le introspezioni petrolifere ed affini Non ci stupiscono le menzogne di Berlusconi quanto l'ingenuità di quegli abruzzesi che gli hanno creduto. Non ci resta che vigilare e sperare che il neoeletto Giovanni Chiodi e il presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti mettano mano con efficacia e coraggio a questa pericolosa deriva che porterà il nostro sistema economico al collasso e noi abruzzesi a emigrare. La politica nazionale sta scommettendo contro la nostra salute e il nostro lavoro. Fa questo con la legge mineraria (D.lgs. 625/96) degna di un paese non europeo – che tra l'altro fa pagare royalties prossime allo zero per giacimenti piccoli come quelli abruzzesi –, con il DPCM 8/4/2008 che permette di apporre il segreto di stato anche sulla raffineria di Ortona e con il recente disegno di legge 1441ter che andrà a esautorare gli enti locali dei propri poteri costituzionali in materia di energia. Se oggi Berlusconi usa il bastone dopo aver mostrato la carota, a noi abruzzesi non rimane che una strada stretta di tre passi. Vizi nell'iter autorizzatorio finora espletato, in particolare ma non solo riguardo alle emissioni in atmosfera, rendono possibile un annullamento d'ufficio che ha l'effetto di azzerare tutte le altre autorizzazioni. Urge poi eliminare dalla legge regionale il riferimento all'oggetto misterioso della VIS – evidentemente voluto dall'ENI perché va a sanare i peccati finora commessi –, con ciò ripristinando la legalità, ovvero il rispetto della normativa europea che rende obbligatoria la VAS. In terzo luogo va portata a termine la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, che oltre a difenderci per virtù legali dal Centro Oli è il miglior volano possibile per lo sviluppo turistico di qualità e anche quantità, visto che i tassi di crescita dei comparti del cicloturismo e dell'ecoturismo sono i maggiori del settore. Alla petrolizzazione va opposta una programmazione che ci consegni a un futuro compatibile con il presente, che garantisca salute e capacità di produrre redditi, due qualità in contraddizione con un piano – peraltro mai reso noto al pubblico – che prevede raffinerie, pozzi e porti petroliferi. Ad Ortona forse e ribadiamo il forse, arriverà una turbogas momentaneamente bloccata, anche qui per strani vizi, che verranno sanati? l'impianto sarà di 104 MW, non è grande come quella di Gissi che ricordiamo essere di 800MW, ma questo non ci tranquillizza, infatti per ottenere l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario). Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia. “La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli, quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in materia”. Sempre ad Ortona, è momentaneamente bloccato l'arrivo di una discarica per amianto, del cav.Marrollo, l'ARTA ha messo dei paletti; strano a dirsi anche il sindaco . Comunque per ora ci fermiamo un attimo, con una considerazione, visti tutti gli articoli sulle grandi testate nazionali, l'ultimo è su Repubblica di domenica 21 dicembre, sulla cementificazione del fiume Pescara : stiamo facendo un bel gran can, continuiamo in crescendo buone feste a tutti, e un grazie infinito a tutte le associazioni, liberi cittadini, scienziati e scienziate, che sanno ancora indignarsi !
BUON NATALE
clicca immagine Nel "frammentre" le cose accadono, il governo mette mano alla legge regionale che metteva in moratoria il centro oli, le introspezioni petrolifere ed affini Non ci stupiscono le menzogne di Berlusconi quanto l'ingenuità di quegli abruzzesi che gli hanno creduto. Non ci resta che vigilare e sperare che il neoeletto Giovanni Chiodi e il presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti mettano mano con efficacia e coraggio a questa pericolosa deriva che porterà il nostro sistema economico al collasso e noi abruzzesi a emigrare. La politica nazionale sta scommettendo contro la nostra salute e il nostro lavoro. Fa questo con la legge mineraria (D.lgs. 625/96) degna di un paese non europeo – che tra l'altro fa pagare royalties prossime allo zero per giacimenti piccoli come quelli abruzzesi –, con il DPCM 8/4/2008 che permette di apporre il segreto di stato anche sulla raffineria di Ortona e con il recente disegno di legge 1441ter che andrà a esautorare gli enti locali dei propri poteri costituzionali in materia di energia. Se oggi Berlusconi usa il bastone dopo aver mostrato la carota, a noi abruzzesi non rimane che una strada stretta di tre passi. Vizi nell'iter autorizzatorio finora espletato, in particolare ma non solo riguardo alle emissioni in atmosfera, rendono possibile un annullamento d'ufficio che ha l'effetto di azzerare tutte le altre autorizzazioni. Urge poi eliminare dalla legge regionale il riferimento all'oggetto misterioso della VIS – evidentemente voluto dall'ENI perché va a sanare i peccati finora commessi –, con ciò ripristinando la legalità, ovvero il rispetto della normativa europea che rende obbligatoria la VAS. In terzo luogo va portata a termine la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, che oltre a difenderci per virtù legali dal Centro Oli è il miglior volano possibile per lo sviluppo turistico di qualità e anche quantità, visto che i tassi di crescita dei comparti del cicloturismo e dell'ecoturismo sono i maggiori del settore. Alla petrolizzazione va opposta una programmazione che ci consegni a un futuro compatibile con il presente, che garantisca salute e capacità di produrre redditi, due qualità in contraddizione con un piano – peraltro mai reso noto al pubblico – che prevede raffinerie, pozzi e porti petroliferi. Ad Ortona forse e ribadiamo il forse, arriverà una turbogas momentaneamente bloccata, anche qui per strani vizi, che verranno sanati? l'impianto sarà di 104 MW, non è grande come quella di Gissi che ricordiamo essere di 800MW, ma questo non ci tranquillizza, infatti per ottenere l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario). Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia. “La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli, quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in materia”. Sempre ad Ortona, è momentaneamente bloccato l'arrivo di una discarica per amianto, del cav.Marrollo, l'ARTA ha messo dei paletti; strano a dirsi anche il sindaco . Comunque per ora ci fermiamo un attimo, con una considerazione, visti tutti gli articoli sulle grandi testate nazionali, l'ultimo è su Repubblica di domenica 21 dicembre, sulla cementificazione del fiume Pescara : stiamo facendo un bel gran can, continuiamo in crescendo buone feste a tutti, e un grazie infinito a tutte le associazioni, liberi cittadini, scienziati e scienziate, che sanno ancora indignarsi !