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Cara ENI clicca immagine


Spediamo una cartolina all'ENI basta metterci una firma e il francobollo, spediamone tante, migliaia . Se ci conosci contattaci per avere la cartolina, presto una mappa dei posti dove reperirla comunque ora per averla puoi scriverci a : emergenzambiente@libero.it o telefonare a 085.4510236 329 157 45 49 Inoltre .... anche la CGIL, ha detto no al Centro Oli e a questo grande sindacato ci appelliamo affinchè spinga poderosamente la dirigenza ENI e non solo, affinchè inizi ad investire nella modernità, che tanti posti di lavoro sano e duraturo crea CENTRO OLI: CGIL ABRUZZO A CHIODI, CONFRONTO CON ENI E ENEL CRO S43 QBXA CENTRO OLI: CGIL ABRUZZO A CHIODI, CONFRONTO CON ENI E ENEL (ANSA) - PESCARA, 17 GEN - No «Al Centro Oli di Ortona per la sua insostenibilità» e alla «ricerca e coltivazione petrolifera lungo le coste abruzzesi, con particolare riferimento a quelle teramane, che danneggerebbero inesorabilmente le attività turistiche e balneari di una delle più belle spiagge dell'Adriatico». La Segreteria CGIL Abruzzo chiede quindi «alla Giunta regionale di aprire un tavolo di confronto con l'ENI e l'ENEL per impegnarle ad investire in Abruzzo in piani di innovazione e ricerca sulle fonti rinnovabili, aiutando così un promettente modello di sviluppo regionale». Lo chiede Cgil Abruzzo in una nota. Per la Cgil bisogna proteggere «un modello che punta a fare della Regione Verde d'Europa un territorio all'avanguardia nella realizzazione dello sviluppo sostenibile alimentato dall'energia pulita, collocandosi nelle aree che colgono gli obiettivi di Kyoto e quelli europei in materia climatica, con ciò utilizzando le grandi opportunità di innovazione e crescita ad essi collegate: tecnologica, produttiva e occupazionale». «È l'intero sistema delle concessioni - spiega il sindacato - includendo cave e acque minerali, che pone problemi di chiarezza. La decisione del Governo di espropriare le Regioni della facoltà di decidere in materia di ricerche petrolifere aggrava ulteriormente questa situazione. Non è possibile escludere il parere delle popolazioni e delle istituzioni locali sul modello di sviluppo del loro territorio».(ANSA). COM-PRO/IC 17-GEN-09 13:12 NNN FINE DISPACCIO