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CIAF, il no definitivo sempre più vicino grazie a Costambiente e Legambiente


  IL DOSSIER  INVIATO ALLA COMMISSIONE V.I.A./V.A.S. DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE  HA SORTITO I PRIMI EFFETTI:  IL NO DEFINITIVO ALLA CIAF APPARE SEMPRE PIÙ VICINO   Comunicato Stampa: “LA CIAF AMBIENTE DI ATESSA NON HA LE CARTE IN REGOLA”. LEGAMBIENTE ATESSA E COSTAMBIENTE  INVIANO UN DOSSIER AL MINISTERO DELL’AMBIENTE  PER DIRE UN NUOVO NO ALL’IMPIANTO  Legambiente e CostAmbiente rilanciano la vertenza Ciaf Ambiente, a due mesi dalla decisione della Commissione Via/Vas del Ministero dell’Ambiente di dare “parere negativo interlocutorio” sul progetto di variante all’impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti liquidi pericolosi, in attività nell’area artigianale commerciale di Saletti (Atessa).  Un corposo dossier è stato elaborato dalle due associazioni ambientaliste e inviato all’Organo tecnico ministeriale che, nei prossimi mesi, in seduta plenaria dovrebbe emettere il verdetto definitivo. Se il parere negativo della Commissione Via/Vas sarà riconfermato, la Ciaf Ambiente dovrà cessare l’attività. Legambiente e CostAmbiente, nel dossier, hanno ricostruito i complessi passaggi dell’iter autorizzativo dell’impianto dal 2000, anno in cui la Regione Abruzzo rilasciò la prima autorizzazione al trattamento di rifiuti non pericolosi, ad oggi, soffermandosi anche sull’aspetto giudiziario, con l’inchiesta “Mare Chiaro” conclusasi con il rinvio a giudizio di 33 persone, tra i quali i manager dell’azienda. La fotografia tracciata dalle due associazioni è inquietante: sarebbero stati messi in atto veri e propri blitz, violando leggi e regolamenti amministrativi, soprattutto dalla Regione Abruzzo, eludendo grossolanamente disposizioni normative importantissime (es. normativa “Seveso”, ovvero quella sui rischi di incidenti rilevanti, e normativa V.I.A., sulla valutazione di impatto ambientale).  Secondo le due associazioni ambientaliste, inoltre, non ci sarebbero le condizioni perché il Ministero dell’Ambiente concluda positivamente la procedura di compatibilità ambientale; questo per una serie di motivazioni, prima tra le quali la localizzazione dell’impianto. Nel 2000, infatti, l’area era classificata come “esclusivamente industriale” mentre oggi è quasi del tutto completata la conurbazione attorno all’impianto, attraverso la realizzazione di un complesso commerciale- artigianale, che modifica sostanzialmente la situazione di riferimento (si vedano le figure 1, 2 e 3 allegate).  Come è stato evidenziato anche dalla Commissione Via/Vas, insomma, la tanto sbandierata regolarità dell’impianto non esiste, ed allo stato attuale se la Ciaf non fornirà delle contro- deduzioni credibili alle prescrizioni sottolineate dall’organo ministeriale, è a rischio il prosieguo della sua attività. “Installare un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi in quell’area costituisce  un grave pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente - ribadiscono Maurizio Calabrese di Legambiente Atessa e Pasquale Colantonio responsabile di CostAmbiente“.  Ing. Maurizio Calabrese       dott. Pasquale Colantonio Legambiente Atessa       CostAmbiente 338 7402975        328 8817963