emergenzambiente

Da Ecotur a Petroltur, Assoturismo Abruzzo si sveglia e parla...


Dopo i campanelli dall'arme che si sono susseguiti in questi ultimi tre anni da parte delle associazioni e Comitati, scienziate e scienziati, professionisti e professori universitari, Cantine, Confcommercio, Confesercenti, Associazioni di Categoria, Confcooperative ecc.Arriva Assoturismo, che decide di non stare zitta .Oggi il turismo-una delle industrie più lucrose al mondo, più durature se non si devastano i luoghi con strutture abbrutenti e turismo di massa - è una importante fonte di reddito, una risposta territoriale straordinaria a questa crisi che ci ha mostrato con inaudita asprezza che di globale c'è solo la rapacità di pochi , interessati a devastare, impoverire, distruggere territori con abitanti e culture annessi, per ricavare il massimo profitto e poter imporre i propri voleri a paesi stremati, sempre più pronti a vendersi per un pezzo di pane .Dal dossier di Legambiente e WWF vediquì ci sono tutti i numeri dell'affare petrolio, Assoturismo invoca per voce del suo presidente Daniele Zunica un cambio di rotta deciso e veloce :Siamo ancora e per poco tempo nella condizione di bloccare un progetto di impatto devastante che, per quanto deciso nelle stanze del potere romano, può e deve essere impedito dai nostri rappresentanti regionali e nazionali, come già accaduto in altre regioni italiane, più a nord e forse ritenute meno povere e più capaci di reagire. In questa occasione è necessario però superare ogni interesse partitico e mettere insieme tutte le forze  politiche, imprenditoriali e sociali più sane del nostro territorio e collaborare alla costituzione di un fronte compatto contro questo abuso di potere.Vi invito tutti a riflettere su quanto sta succedendo, a chiedere incontri e chiarimenti agli amministratori locali, a contattare i comitati che si occupano di far informazione su queste vicende e a chiedere al Presidente Gianni Chiodi di adoperarsi per la revoca delle concessioni o quantomeno per una moratoria di lunghissimo periodo.Non bastano delle rassicurazioni verbali ma servono risultati concreti per restituire la tranquillità del lavoro a tutta la cittadinanza, in un momento oltretutto già difficile per la crisi internazionale in atto.Oggi in Abruzzo la trivella può colpire ovunque...Cosa diranno Chiodi e Febbo, di stare zitti altrimenti i turisti che ancora sanno potranno sapere?O invece come auspichiamo  dimostreranno di essere all'altezza del compito a loro affidato con tanta generosità dal popolo abruzzese?