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Prevedere non è così difficile, ma poco si guadagna


 clicca immagine    Per saperne qualcosa di più, eccovi un testo divulgativo L’Abruzzo è una regione geologicamente attiva e molto sismica, questo è del tutto confermato sia dal ripetersi dei terremoti nel tempo sia dagli studi geologici. Il terremoto del 6 aprile non ha cambiato questa realtà né in meglio né in peggio.Previsioni probabilistiche. La possibilità che un terremoto con Magnitudo compresa tra 5.5 (soglia del danno strutturale agli edifici nella zona epicentrale) e 6.5 (massimo evento ragionevolmente atteso, distruttivo e con intensità 9/10) avvenga in Abruzzo è moderatamente probabile nei prossimi 10 anni e molto probabile nei prossimi 50.  I terremoti con magnitudo più alta avvengono nella zona più interna dell’Abruzzo, mentre la costa ha terremoti meno forti e frequenti. La cartina allegata è divulgativa e semplificata, illustra schematicamente le fasce di pericolosità sismica in Abruzzo.                                                                         Consultare: http://zonesismiche.mi.ingv.it/  La pericolosità è importante, ma non possiamo cambiarla, possiamo però ridurre il Rischio. Il rischio si calcola con questi tre fattori: Valore esposto (es. densità di popolazione) x Vulnerabilità (es. resistenza degli edifici e preparazione sociale) x Pericolosità (frequenza e magnitudo dei terremoti). Se gli edifici e le strutture non sono vulnerabili (costruite o rinforzate secondo norme antisismiche appropriate) e la società è preparata ad affrontare il terremoto allora il rischio scende moltissimo.I terremoti solo in teoria potrebbero essere previsti deterministicamente (predizione data, epicentro e magnitudo) utilizzando molti parametri diversi che devono però essere presenti tutti e tutti in variazione significativa: radon (e altri indici geochimici), velocità onde simiche, segnali magnetici e gravimetrici, deformazione del suolo, rilascio di energia sismica etc. Tuttavia ci possono anche essere tutti questi precursori, e anche altri, ma poi non esserci il terremoto distruttivo. Inoltre il monitoraggio non si può fare a tappeto ma su strutture note e mirate cioé quelle che sono attive per storia sismica, microsismicità e ben identificate geologicamente. In Italia non siamo in grado di appplicare questa tecnica che comunque richiede sempre un controllo geologico e che comunque non può presciendere dalla prevenzione. Conoscere il rischio sismico di un area è fondamentale! Cosi si può proporzionare la prevenzione al rischio! ma: alcuni comuni in zona di massima pericolosità non hanno adeguato la normativa per motivi politici e culturali (cioè non tengono conto delle previsioni di pericolosità e aggravano il Rischio)  la normativa nazionale è ottimistica e andrebbe localmente inasprita ma questo scontenta cittadini e imprenditori non ben consci e preparati sul problemanon si fa sufficiente educazione civica sul rischio geologico (oltre che alla popolazione anche agli imprenditori e tecnici) i centri storici possono essere adeguati senza problemi utilizzando solo tecnici competenti e specializzati e coordinati senò si peggiorano le cose. prof. Francesco Stoppa UdA ---------------------------------------Sabina Guzzanti : Processo a Vauro per turbativa di commozione