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Elettrodotto dal Motenegro? ancora domande senza risposta


 La corrente dovrebbe essere trasportata da Tivat-Montenegro- a Pescara, di seguito verso Villanova per proseguire fino a Gissi (elettrodotto “Villanova-Gissi” di AbruzzoEnergia), e poi fino a Foggia. Se ne parla da mesi «ma non è ancora chiaro il perché il cavo non esca direttamente a Foggia, di sicuro avrebbero risparmiato sui soldi», ha fatto notare il comitato - Nessuno Tocchi il Nostro Futuro -.qui gli articoli di Prima da Noi Elettrodotto, una scossa all'ambientedi Antonio FragassiUna bomba ambientale arriverà nel sottosuolo abruzzese proveniente dall'altra sponda dell'Adriatico: è il cavo sottomarino che congiungerà le coste di Tivat, in Montenegro, e Pescara. Nella fregola di assicurarsi nuove fonti energetiche a costi più bassi, il governo italiano ha chiuso un mese fa l'accordo con quello balcanico, fra i premier Silvio Berlusconi e Milo Djukanovic. Dalla città montenegrina di Tivat sarà steso un cavo sottomarino, della portata di 500 kv corrente continua, fino a Pescara, all'altezza del porto turistico: da qui una colonna alta 20 metri farà sprofondare il cavo nel suolo stradale dalla via Tiburtina, passando per San Giovanni Teatino e Spoltore, fino a Cepagatti in località Piano Marino, dove saranno realizzati due trasformatori alti anch'essi 20 metri che serviranno a trasformare la corrente in alternata a 380 kv, per poi proseguire la corsa attraverso nuovi tralicci sino a Gissi, alla Turbogas, per un totale di 375 chilometri. Un progetto da 720 milioni di euro che contempla nella prima fase l'esproprio di 200 proprietà private e incide su 12mila ettari di territorio (quattro volte quello di Pescara). Un progetto che viene da lontano, in quanto fa parte di un pacchetto di accordi fra Italia e Montenegro stipulato nel 2004. "Il Tempo", proprio su queste colonne, ha affrontato l'argomento più volte, senza ottenere risposte istituzionali. Ora l'allarme viene rilanciato da Lorenzo Valloreja di Innovazione europea, che ha costituito il comitato "Nessuno tocchi l'area metropolitana", e raccolto dai consiglieri del Pd Giuliano Diodati, Florio Corneli ed Enzo Del Vecchio, che chiedono la convocazione di un Consiglio comunale straordinario. «Nella prima fase - rivela Valloreja - i cavi, interrati e in superficie, transiteranno nell'area metropolitana, una conurbazione di circa 450mila abitanti, mentre nella seconda fase toccheranno il Parco della Majella. Quanto agli espropri, invitiamo i cittadini interessati a muoversi in fretta perché hanno tempo solo fino al 19 marzo per presentare ricorso. Il tutto è avvenuto, ovviamente, nel silenzio più assoluto degli Enti locali».