Una corsia preferenziale per il nucleare 24 febbraio 2011Il Governo semplifica la burocrazia per realizzare gli impianti atomici. Critiche arrivano dall'opposizione, secondo cui le nuove norme sono in contraddizione con le recenti sentenze della Consulta. Alla luce delle recenti sentenze della Corte Costituzionale e in attesa del previsto referendum di primavera il Governo ha modificato la normativa sul ritorno al nucleare. Su proposta del ministro dello Sviluppo economico il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato lo schema di modifica del decreto legislativo del 15 febbraio 2010, con l¹obiettivo di velocizzare le procedure di individuazione dei siti e di realizzazione degli impianti.L¹autorizzazione ambientale integrata, ad esempio, avrà una validità di 15 anni contro i 5 ordinariamente previsti per altri tipi di impianti; inoltre in particolare si prevede che i benefici connessi all¹inizio dei lavori e all¹esercizio dell¹impianto siano concessi ai cittadini degli enti locali in cui è ubicato l¹impianto e a quelli degli enti limitrofi in un raggio di 25 km dall¹impianto.Tra le principali novità del decreto c¹è anche l'adeguamento della normativa alla sentenza della Corte Costituzionale riguardo al parere obbligatorio, ma non vincolante, della Regione nel cui territorio ricadrà l¹impianto, in merito all¹autorizzazione unica alla costruzione e all¹esercizio della centrale. Lo schema approvato dal Consiglio dei Ministri sarà trasmesso al Consiglio di Stato, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il relativo parere.«Con queste modifiche, insieme alla recente costituzione dell¹Agenzia per la Sicurezza Nucleare ha commentato il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani diamo un nuovo impulso per la realizzazione del programma nucleare in Italia. Adesso c¹è un percorso chiaro e definito che permetterà ai diversi livelli istituzionali di collaborare all¹individuazione dei siti e alla realizzazione delle centrali. Dal ritorno all¹atomo dipendono lo sviluppo e il recupero di competitività della nostra economia: basti pensare ai grandi vantaggi che potremo ottenere a favore del nostro tessuto produttivo soltanto riducendo i costi dell¹energia elettrica, per alcuni utenti superiori del 30% rispetto ai nostri partner europei. Il nucleare è una riforma strutturale per il nostro sistema industriale e noi vogliamo percorrerla fino in fondo».Critiche al testo governativo arrivano invece dall¹opposizione, in particolare dai senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: «Il Consiglio dei ministri, approvando le modifiche al decreto legislativo sull'individuazione dei siti per la realizzazione di impianti nucleari rende sempre più virtuali i controlli sulla sicurezza e sulla compatibilità ambientale delle centrali e dei siti di stoccaggio delle scorie. Questo significa che il Governo accentua il carattere autoritario della procedura e contraddice lo spirito della Consulta, che nel dichiarare l'illegittimità costituzionale dell'art.4 del decreto attuativo del dl in materia di nucleare aveva previsto che la Regione interessata dovesse essere adeguatamente coinvolta nel procedimento. Per rendere i controlli più virtuali il Governo ha infatti deciso che l'agenzia per la sicurezza nucleare dovrà effettuare l'istruttoria tecnica sulle singole istanze per la certificazione dei siti entro trenta giorni dalla richiesta, e che il ministero dello Sviluppo economico sottoporrà poi entro 15 giorni i siti certificati all'intesa della regione». [Articolo tratto da Il Sole24Ore-Redazione Energia del 23 febbraio 2011]