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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto presenti sul blog sono dei rispettivi autori, nel caso violino i diritti d'autore saranno rimosse in seguito a pronta comunicazione.
 

 

« Gli orsi scompaionoLA STRATEGIA DELLA CONFU... »

6 impegni concreti

Post n°903 pubblicato il 26 Marzo 2014 da emergenzambiente
 


Le associazioni chiedono impegni non eludibili ai candidati presidente della Regione invitati sin d'ora a un incontro pubblico

Abruzzo - Le associazioni e i movimenti che si riconoscono nel coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 chiedono impegni concreti ai candidati alle prossime elezioni, impegni molto ambiziosi e precisi, tali da non poter essere assunti in modo demagogico e, soprattutto, facilmente elusi una volta eletti. Insomma, pochi impegni ma chiari e coraggiosi.
Chiediamo da subito un incontro pubblico a tutti i candidati alla Presidenza della Regione, per presentare le nostre proposte ed acquisire i loro impegni, che renderemo subito pubblici.
I sei impegni che seguono sono quelli che riteniamo assolutamente prioritari sul tema della gestione del territorio.
1) Approvare con deliberazione della Giunta Regionale una formale moratoria al consumo del territorio, con il bando totale alla realizzazione di nuove cave, strade, impianti energetici ed industriali, impianti di risalita ed edificazioni non già programmate, fino all'approvazione di un nuovo Piano Paesistico Regionale, di una nuova Legge Regionale Urbanistica e di un nuovo Piano Cave che assumano come priorità la tutela dell'ambiente, oltre che di una nuova disciplina per la Valutazione di Impatto Ambientale a livello regionale.
2) Opporsi nettamente alla realizzazione del "Piano di sviluppo e valorizzazione dell'area aquilana" (cosiddetto "Piano Letta") nel Parco Regionale Sirente-Velino ed in quello Nazionale del Gran Sasso, che prevede ingenti investimenti nel settore degli impianti e delle infrastrutture sciistiche, con gravissimi danni all'ambiente del territorio compreso in un Parco Nazionale, un Parco Regionale, due Zone di Protezione Speciale e vari Siti di Importanza Comunitaria. Si tratta di progetti chiaramente insostenibili sul piano ecologico, in grado di produrre non solo danni paesaggistici ed ambientali irreversibili, ma disastrosi anche su quello economico, considerato che la permanenza del manto nevoso alle quote considerate è sempre più breve e la stagione turistica a questa legata è comunque molto ridotta nel tempo. I Comuni di Rocca di Mezzo e Ovindoli stanno approvando proprio in questi mesi le deliberazioni che propongono la sua attuazione all'Ente del Parco Regionale Sirente Velino e il Comune dell'Aquila è all'attacco per spendere gli ingenti fondi, circa 15 milioni di Euro, che saranno dedicati a nuovi scempi ambientali sul Gran Sasso.images.jpg
3) Lanciare e finanziare un piano di sviluppo alternativo, secondo un modello di sviluppo locale, basato sulla tutela della biodiversità di un territorio straordinario e per molti aspetti unico al mondo. Progetti di questo genere esistono e sono stati finanziati, ma in Abruzzo sono restati per lo più inattuati. Ad esempio, circa dieci anni fa, era stato approvato e finanziato il Programma APE (Appennino Parco d'Europa), che prevedeva una serie d'interventi concreti e dettagliati per il rilancio dell'offerta turistica, del sistema delle aree protette, dei prodotti agricoli ed eno-gastronomici tipici e delle attività artigianali tipiche dell'area appenninica, dalla Toscana alla Calabria. Dei circa 16 milioni di Euro disponibili, ne è stato speso solo uno, in gran parte dalle Regioni Molise e Puglia. La Regione Abruzzo, capofila del Programma, pur avendo approvato decine di validi progetti esecutivi, ha speso solo poche briciole. Un altro programma che si muove nello stesso ambito è quello ideato e finanziato dal Touring Club Italiano nel 2011 per il rilancio dei piccoli centri colpiti dal sisma (Programma VivAbruzzo). Un piano di questo genere potrebbe essere centrato essenzialmente sulle seguenti azioni:
conversione in chiave ecologica dei principali complessi turistico-sciistici, con smantellamento e rinaturalizzazione completa degli impianti obsoleti o inattivi, chiusura e rinaturalizzazione della viabilità minore (es.: SS n. 17 bis di Campo Imperatore dal bivio per Fonte Vetica all'Albergo di Campo Imperatore, SP Colle Corneto di Castelli - Rigopiano di Farindola), realizzazione di una rete di percorsi per sci fondo-escursionismo (es.: traversata Assergi - Campo Imperatore - Piano di Voltigno, con punti ristoro e restauro dei rifugi pastorali abbandonati), potenziamento, sistemazione e valorizzazione della rete dei sentieri escursionistici, nonché dei Centri Visita e di quelli di ricerca ecologica a lungo termine;
realizzazione di estesi interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio, opere diffuse di rinaturalizzazione (aree contaminate, degradate e denudate, cave, rimboschimenti a conifere, ecc.) e di difesa del suolo (aree in dissesto, sponde fluviali, ecc.);
messa in sicurezza delle acque sotterranee che alimentano gli acquedotti, mediante la costruzione di impianti di depurazione al servizio di alberghi, rifugi, campeggi, centri storici e frazioni di media e alta montagna;
organizzazione di percorsi storici, escursionisti e sportivi per incrementare il turismo (Regi Tratturi, Via di Francesco, altri percorsi di trekking, etc.);
sviluppo del trasporto pubblico a svantaggio di quello privato inquinante (riattivazione e potenziamento della ferrovia Terni-Sulmona-Isernia, manutenzione della viabilità secondaria, autolinee dei Parchi, etc.);
recupero dei centri storici dei piccoli insediamenti abitativi.

La realizzazione del piano, oltre a produrre un graduale aumento del valore dei servizi forniti dall'ecosistema, consentirebbe di incrementare notevolmente l'occupazione; il piano potrebbe essere utilmente finanziato con i fondi già stanziati per l'avvio della realizzazione del "Piano di sviluppo e valorizzazione dell'area aquilana" (cosiddetto "Piano Letta") e con parte dei fondi assegnati all'Abruzzo nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (pari, in totale, a 432 milioni di Euro!).
4) Approvare entro il 2014 il Piano del Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino, sbloccare l'approvazione di quello dei Parchi Nazionali d'Abruzzo e del Gran Sasso, istituire le Aree contigue ai tre Parchi Nazionali presenti in Abruzzo. Attuare inoltre, entro lo stesso anno, pienamente il PATOM per la tutela dell'orso bruno marsicano e rafforzare gli Uffici Regionali per la tutela della fauna selvatica.
5) Operare una profonda revisione del Piano Demaniale Marittimo Regionale in corso di approvazione. Il nuovo Piano Demaniale Marittimo Regionale proposto prevede un'ulteriore occupazione privata del demanio pubblico, con aumenti di cubatura sui litorali delle città in base al numero degli abitanti. Gli incrementi partono del 10% per città al di sotto dei 50 mila abitanti, del 20% oltre i 50 mila, fino ad di arrivare al 30% per città oltre i 100 mila abitanti. Se solo si prendesse in considerazione la situazione esistente in città come Pescara o Vasto, dove l'occupazione del demanio è stata molto pesante negli ultimi anni (tanto da compromettere spesso l'accesso e la stessa vista del mare), questo ulteriore incremento si presenterebbe in parte come una sanatoria di edificazioni abusive accertate ma non ancora demolite e per altra parte quale compromissione definitiva in termini naturalistici e ambientali di interi tratti di litorale. Per incrementare il turismo e salvaguardare le coste, anche dal fenomeno dell'erosione, sarebbe invece necessario improntare il futuro Piano Demaniale ad estesi interventi di rinaturalizzazione degli ecosistemi costieri, bloccando le superfetazioni degli stabilimenti balneari che negli anni hanno compromesso gli ecosistemi e il paesaggio, oscurato la vista del mare e impedito il libero accesso alla spiaggia. Occorre ripristinare la naturalità di ampi tratti di costa, oggi occupati da edificazioni abusive, facendo così ripartire le successioni naturali, in grado in pochi decenni di ricostituire spontaneamente i primi cordoni dunali con il ritorno della flora e della fauna, con aumento della biodiversità e della capacità di opporsi all'erosione della costa.
6) Elaborare ed approvare un nuovo Piano Idrografico di bacino regionale, con le seguenti priorità:
restituzione a tutti i corsi d'acqua della portata idrica necessaria a mantenere i relativi ecosistemi in buoni condizioni;
ripristino delle aree di espansione naturale degli alvei fluviali, potenzialmente ricche di biodiversità e preziose per adattare il territorio ai cambiamenti climatici in atto;
azioni concrete di contrasto all'inquinamento;
restituzione ai corsi d'acqua del materiale litoide accumulato negli invasi artificiali, per consentire il ripascimento spontaneo e naturale delle spiagge.
Su questi impegni, elaborati dal gruppo di lavoro "Territorio" per conto del coordinamento inter-associativo EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 e approvati da tutte le organizzazioni aderenti saranno presto organizzate azioni dimostrative.

Al Coordinamento alla data odierna aderiscono le seguenti organizzazioni (elencate in ordine alfabetico): ABC Chieti, Abruzzo Social Forum, Alternativa Abruzzo, Altura Abruzzo, ARCI provinciale Chieti, Assembleambiente, Club Alpino Italiano Abruzzo, Comitati Cittadini per l'Ambiente Sulmona, Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, Costituente per il Parco della Costa Teatina. Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, Ecoistituto Abruzzo, FAI Abruzzo, Fiera della Domenica, Forum abruzzese dei movimenti dell'acqua, Italia Nostra Abruzzo, LIPU Abruzzo, Marelibero.net, Marevivo, Miladonnambiente, Mountain Wilderness Abruzzo, Pro Natura Abruzzo, Salviamo l'orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, Touring Club Italiano, Unione Sindacale di Base Abruzzo, Villablocc Chieti, WWF Abruzzo, Zona 22.

 
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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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