life of a waster

odio


quello che odio è essere fatta passare per deficiente quando non lo sono. Ieri ho avuto l'esame istituzionale di arte contemporanea, l'ultimo esame di storia dell'arte prima della tesi. Già sapevo che la giornata non sarebbe andata nel migliore dei modi, ma comunque ero sicura al 1000 x mille che, anche se non con una altissima votazione avrei passato quella stramaledetta prova e aggiunto la 36esima firma e 6 CFU al mio libretto. e invece non capito con la prof di ruolo, ma con la sua parallela. Ero sicura di quel che andavo a dire, e certo se non avessi studiato e fossi andata lì solo per provarci avrei ammesso che erano sonore stronzate tutte le cose che ho detto rispondendo alle domande. ma quando ti trovi davanti una che la sola frase che sa dire di risposta ad ogni tuo intervento (studiato, approfondito e ASSOLUTAMENTE preso, parola per parola dal libro di testo) è: "NO! Guardi, assolutamente non è così. Non può dire questo perché vuol dire che non ha capito niente di quel che ha studiato"... mentre io ho STUDIATO DAL MANUALE CHE LORO HANNO CALDAMENTE CONSIGLIATO... allora qualcosa non torna. Perché questa stronza, se è frustrata, non può certo venire a prendersela con me, o almeno, se non ti sta bene quel che ho scritto sul libro non darlo da studiare come manuale assoluto... Perché così mi istighi veramente alla violenza.Odio solo una cosa, esser fatta passare per idiota e per una che non ha studiato perché io SO CHE NON è COSI'. Quel santo di Luca è stato a sentirmi tutta la domenica TUTTO il programma... e non se la meritava assolutamente una cattiveria del genere... ieri sono uscita dal dipartimento con un travaso di bile. Oggi mi sto riprendendo, ma molto lentamente. Ribadisco solo il concetto:ODIO ESSERE FATTA PASSARE PER DEFICIENTEE ribadisco qualche altro punto per chi fosse ancora convinto del contrario:la forma a piramide del monumento funebre a Maria Cristina simboleggia la salita in cielo dell'anima della defuntaIngres è "l'ultimo vero pittore d'accademia dell'OTTOCENTO"Hayez è il PRIMO, VERO romantico italiano legato alla nostalgia del medioevoMedox Brown nell'opera "il lavoro" del 1852 rappresenta la nascita della nuova società del periodo della rivoluzione industriale tramite la raffigurazione di tutte le classi sociali, compresa quella operaia