life of a waster

riflessioni del 13/6/2008


Mi chiedo a questo punto cosa significhi combattere... vuole ancora avere a che fare con me? vuole combattere per me, o combattere me? La domanda mi assale. Mi chiedo se veramente all'epoca (mesi fa) avesse capito che di quel che era successo non mi importava niente. Ha tirato su l'inferno, senza che (da parte mia) ce ne fosse bisogno. Quello che non mi è mai andato giù è stato non sapere. Non mi piace essere all'oscuro delle cose, soprattutto se (anche indirettamente per quel che riguarda il passato) mi riguardano. Per quel che è successo nei giorni scorsi... probabilmente la mia rabbia è stata dovuta a una serie di cose che qui elencherò: Ho sentito minacciato il mio rapporto col mio uomo Non ho capito perché determinate cose mi sono state nascoste tanto a lungo Mi sono sentita molto meno importante di quel che credevo di essere nei riguardi di qualcuno Sono sotto tesi, le cose non vanno esattamente come vorrei data la madornale dose di incertezza che la relatrice mi mette addosso (calcolando che devo laurearmi tra non più di un mese) Non amo dover essere messa alla prova in continuazioneNon voglio lotte, non voglio guerre. Voglio solo, se sarà possibile con il tempo, ricominciare un rapporto civile e magari ritrovare quel che c'era prima; questo perché mi sento svuotata di una parte di me, e anche guardandomi allo specchio non mi vedo più con gli stessi occhi di prima, ma vedo solo un gran vuoto, una grande delusione lasciata dai comportamenti di entrambe, perché non sarebbe mai successo se fossimo sempre le stesse di quando ci siamo conosciute. Non voglio combattere, non voglio gridare, non voglio più incomprensioni. Il concetto di fondo per me è sempre lo stesso: anche se una parte delle nostre strade si è biforcata per via del lavoro, dello studio, o comunque della vita che facciamo ciò non vuol dire che per me quella persona sia meno importante. Se avessi veramente voluto tagliare ogni ponte, ogni legame non avrei ancora nella copertina dell'agenda le nostre foto, non le avrei ancora appese in camera, non terrei le registrazioni delle nostre follie chiuse in una cartella privata. Non sono cambiata, non sono diversa. E' tanto difficile da capire che nascono nelle persone delle esigenze, presto o tardi... esigenze legate (per me) alla fiducia che si ha nella persona con cui si è scelto di condividere un'intera vita. Ci siamo conosciute in un periodo in cui vivevamo praticamente la stessa vita, gli stessi problemi, le stesse paure, la stessa voglia di crearci una vita che fosse nostra e che nessuno potesse giudicare, eprché eravamo state noi a scegierla. Così più o meno è stato, ognuna si è creata quel che desiderava... è finalmente riuscita a far emergere la parte che a tanti aveva nascosto: la parte sicura, che sa cavarsela da sola... o la parte sensibile che unita a grinta ha dato i suoi buoni frutti. Non so cosa uscirà fuori da tutto questo, ma sinceramente spero qualcosa di buono perché, torno a ripeterlo, non voglio combattere. E.