Words and words

L'ossimoro e l'angoscia...


  
 L’essenza della scrittura: l’urgenza e la pazienza.Lo scrittore invece è qualcuno che non ha scelta. Avrebbe potuto scrivere questo o quello, ma il libro gli s’impone come una calamità: non ce n’è che uno che può scrivere, quello che gli viene dalla pancia. E’ quasi questione di vita o di morte.“Questa urgenza è ben compensata, o meglio provocata, da un riflesso opposto: la pazienza. Per scrivere bene bisogna saper attendere, ‘lasciare il libro in infusione dentro di sé’. Spesso s’immagina lo scrittore al lavoro come un fannullone inquieto che si fa deporre un coniglio dalle muse: è esattamente così. Scrivere presuppone tempo, noia, silenzio e solitudine. E’ una questione di disciplina: scrivere è anche trattenersi dallo scrivere. Lo scrittore, quello vero, ha dunque dentro di sé un bisogno imperativo di dire la cosa più bella e importante al mondo, altrimenti rischia di scoppiare, e ciononostante deve poltrire, oziare, prendere (perdere…) tempo, accendere un fuoco d’inverno, nuotare d’estate”. Frédéric Beigbeder