Ancora il mare ...

Mezza estate...


Rimango fermo. Immobile. Sono però in grado di udire solo due rumori, noti…Sono il mio ed il tuo respiro…Il tuo è più affanoso, cerchi disperatamente un modo affinchè anche il mio diventi più forte…E c’è il buio, nero e pesto, questo complice che crea fallaci illusioni…Quella di sapere che tu non sei tu è la più vivace, riesce a squarciare questo buio più nero come le saette dei temporali d’estate… Il profumo non crea la stessa sensazione e solo una parola romperebbe quest’incantesimo…Ma, come al solito, è un sogno, uno dei tanti ad occhi aperti…Ma il tuo camminare via veloce, dopo aver incontrato il mio sguardo e avere notato chi mi accompagnava, mi ha lasciato la voglia di correre, di guardarti ancora e di abbracciarti, piano, teneramente…Ora, nella solitudine che mi avvolge, il pensarti è stordente, a tal punto che devo muovere forte il capo a destra e sinistra per togliere la tua immagine da qui davanti…Quanta sofferenza, per questo pover’uomo…