end[or]fine.

Il futuro è una minaccia da asporto.


Lola era bella e aveva i capelli rossi. Ricordava le femmine rosse dei quadri di Botticelli. "Che ci fai con un coltello?" "ci ucciderò qualcuno. Intanto, intarsio statuine per il presepe" La risposta le piacque. Era autunno, Gustav non rammenta l’anno, ma era il primo in cui si masturbava. Dopo cena si fece il bagno nell’acqua di colonia Johann Maria Farina gegenüber dem Jülichs-Platz e si menò l'uccello nel lavandino del bagno per guadagnare quella pacatezza che rende i maschi confusamente ipometropi e tonti poco dopo essere venuti. Lei lo aspettava davanti al casotto del tiro al bersaglio. Quelli delle giostre arrivavano in carovana con i carrozzoni. Avevano tutti la pelle bruna e strambi vestiti colorati, indossati a caso dalle buste della Caritas. Anche Nicolae. Lui aveva lo sporco sotto le unghie, le braccia piene di tatuaggi religiosi e una catena d’oro sul petto. Elargiva gettoni davanti alla cassa dei calci in culo. Lola volle fare un giro. Gustav continuava a guardare Lola. Lei ridacchiava e guardava Nicolae. Nicolae si sistemava il pacco. Al dodicesimo giro Gustav corse a vomitare in un campo coltivato a fazzoletti e profilattici, fino a che gli occhi non si rigirarono. Poi lì cercò. Dappertutto. E li trovò. Dietro il chiosco del bar. Nicolae appoggiato alla parete di compensato e Lola inginocchiata tra le gambe di lui. Girandosi, con un ciuffo rosso appiccicato alla bocca, guardò Gustav e rise. Pure Nicolae sogghignò toccando le poppe di lei e Gustav gli infilò il coltello fino all’impugnatura mentre una macchina circondata da neon colorati, diceva l'oroscopo di chiunque, con la voce metallica. Le labbra di Nicolae si spalancarono in una grottesca "O", come i bambini quando aspettano di essere imbeccati. Il primo uomo che Gustav ammazzò, morì carponi, davanti a un tale con un pesce rosso in una busta trasparente piena d’acqua e con l’oroscopo della bilancia in sottofondo. Perché l'odio germina sempre dall'amore negato. E’ una legge della fisica. E la morte, la matematica e i pompini non sono un’opinione.