Creato da Frau_Blucher_II il 26/04/2011
cerebralmente commossa.
 

 

Training Autoerogeno.

Post n°53 pubblicato il 19 Aprile 2012 da Frau_Blucher_II

Ricordo la mania di Anja per le finestre sul Kunsthaus Zürich. La scovavo sul canapè sempre macchiato di gocce bianche, a tutte le ore, fissare il fabbricato. Certe volte si udiva la voce di Zoe toccare i muri del bagno, come una scarpina giapponese a tacco alto che risuona sul cristallo delle ore perdute. Parlava della dannazione dell’adolescenza infilata come lardo nei condotti degli encefali adulti. Aveva letto qualche cosa, o forse aveva sentito una conversazione davanti al bancone del supermercato. Prendeva ad esempio il suo fegato, lo metteva nelle ciarle come chi parla di cuore nei rotocalchi e negli sceneggiati infelici. Una sorta di esca per le emozioni, un setaccio depuratore più importante del cuore. Una scimmia attaccata alla catena delle emozioni una cavia da laboratorio, una Laika sulla luna..qualcosa di totale. Si rivolgeva con l’impudicizia inerpicata e la dolcezza dei cuori raffigurati sulle cornicette fatte in oratorio, mentre scivolava sotto il lavello, nel prostrato reame dei detergenti in polvere. Una perfetta diva del muto fasciata in un collo d'ermellino con un Bloody Mary a fior di labbra e il kajal sbavato sulle gote, come il liquore Kirsch che cola su una torta di ciliegie di Zugo. Certe mattine nel corridoio si sentiva l'odore pungente dell'urina dei cessi, del malto e della lana folta che le monache chiamavano maglione. Io chiudevo gli occhi e aspiravo poppers.

 
 
 

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