Frammenti

Le Flaneur


"Flâneur", parola introdotta dal poeta francese Charles Baudelaire, indica il gentiluomo che vaga per le vie cittadine. Il concetto di flâneur è altresì significativamente presente nell'opera di Walter Benjamin.Attorno al 1850, Baudelaire sostenne che l'arte tradizionale era inadeguata per le nuove e dinamiche complicazioni della vita moderna. I cambiamenti sociali ed economici portati dall'industrializzazione richiedevano che l'artista si immergesse nella metropoli e diventasse, per usare le parole di Baudelaire, 'un botanico del marciapiede', un conoscitore analitico del tessuto urbano. Poiché coniò il termine riferendosi ai parigini, il 'flâneur' (colui che passeggia) e la 'flânerie' (il passeggiare) sono associati con Parigi e con quel tipo di ambiente, che lascia spazio all'esplorazione non affrettata e libera da programmi. Il flâneur è tipicamente molto consapevole del suo comportamento pigro e privo di urgenza ed era descritto, per esemplificare questa sua caratteristica umorale, come uno che porta al guinzaglio delle tartarughe lungo le vie di Parigi.Walter Benjamin adottò questo concetto dell'osservatore urbano sia come strumento analitico che come stile di vita. Dal suo punto di vista marxista Benjamin descrive il flâneur come un prodotto della vita moderna e della rivoluzione industriale, senza precedenti nella storia e decisamente appartenente ad un certo tipo di classe sociale, parallelo all'avvento del turista. Il suo flâneur è un borghese dilettante, non coinvolto ma molto perspicace. Benjamin divenne il suo stesso esempio principale, raccogliendo le osservazioni sociali ed estetiche che ricavava da lunghe passeggiate per le vie di Parigi. Anche il titolo del suo incompiuto "Passagen-Werk", opera filosofica, deriva dalla sua particolare affezione per le strade occupate dai negozi. Nel 1917, lo scrittore svizzero Robert Walser pubblicò un racconto breve intitolato "La passeggiata", che rappresenta il capolavoro della letteratura del flâneur.