Frammenti

il bello della bicicletta


E' impossibile parlare del bello della bicicletta senza parlare di sè... La bicicletta è quindi mitica, epica e utopica... E' al centro di racconti che richiamano in vita la storia individuale assieme ai miti condivisi della collettività... La bicicletta diventa così simbolo di un futuro ecologico per la città di domani e di un'utopia urbana in grado di riconcilare la società con se stessa. pag 69, 2009
Marc Augé, antropologo francese, si occupa di "tribù" contemporanee: quelle che vivono nelle città. Pagine di grande efficacia ha scritto sui luoghi attraversati e/o occupati da queste tribù (che poi siamo noi): gli aeroporti, gli stadi, i metrò, strutture che Augé suggerisce anche di chiamare "non luoghi". Si dedica anche a comportamenti e strumenti, come la bicicletta, sulla quale ragiona in un piccolo libro,  Il bello della bicicletta, edito da Bollati-Boringhieri. Qualcosa di profondo - anzi, tante cose profonde - sono cambiate nel comportamento della nostra specie dopo l'avvento della bicicletta. E' stato un mezzo di trasporto per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo; si pensi alla Cina ma anche all'Europa dei primi decenni del secolo scorso. In Italia negli anni '50 circolavano non più di 400 mila automobili, mentre fuori dalle fabbriche si potevano scorgere delle intere pianure occupate dalle due ruote. Nel 1948 esce nelle sale "Ladri di biciclette" di Vittorio de Sica. Passerà appena un anno e Fausto Coppi, trionfatore in sella alla sua Bianchi di Giro d'Italia e Tour de France, diventerà l'eroe dell'epopea moderna celebrato da Roland Barthes. Ed è proprio nel clima di devastazione e speranza, di distruzione e rinascita dell'immediato dopoguerra che si impone il mito contemporaneo della bicicletta, un mito oggi forse maturo per trasformarsi in utopia ecologista e democratica. Augé analizza lucidamente il "nuovo umanesimo dei ciclisti", che annulla le differenze di classe, induce all'uguaglianza, riconduce l'esistenza nelle nostre città a tempi e ritmi più sostenibili, trasforma le vie urbane in spazi da scoprire con la cadenza regolare della pedalata e riapre così le porte, in ultima analisi, al sogno e all'avvenire.Come non ricordare poi  - Augé lo fa - cosa significa la bicicletta nella vita dei piccoli umani. E' il primo mezzo di trasporto, ci chiama a una sfida difficile con la gestione del senso di equilibrio, è uno strumento fondamentale per mille giochi diversi ... e poi anche Milano è più bella in bicicletta :)