Frammenti

Tentativo di esaurimento di un luogo parigino


Ottobre 1974. Per tre giorni consecutivi Georges Perec siede ai tavolini dei caffè o sulle panchine in place Saint-Sulpice, 6° arrondissement, Parigi, e osserva la piazza in differenti momenti della giornata. Prende accuratamente nota di tutto quello che vede: persone, macchine, autobus, animali, nuvole, cose all’apparenza insignificanti ma che fanno la vita di una grande città. Le innumerevoli variazioni impercettibili del tempo, della luce, delle foglie, delle ombre e dei colori sono colte da uno sguardo unico e vibrante, uno sguardo che ci restituisce un testo magistrale.Voland, 64 pagine, 12 euro"...Ci sono molte cose in place Saint-Sulpice, ad esempio : un municipio, degli uffi ci di tesoreria,un commissariato di polizia, tre caffè di cui uno è anche un tabacchi, un cinema,una chiesa ai cui lavori hanno partecipato Le Vau, Gittard, Oppenord, Servandoni eChalgrin e che è consacrata ad un cappellano di Clotario II che fu vescovo di Bourgesdal 624 al 644 e che si festeggia il 17 gennaio, un editore, un’impresa di pompe funebri,un’agenzia di viaggi, una fermata degli autobus, un sarto, un albergo, una fontana decoratadalle statue di quattro grandi oratori cristiani ( Bossuet, Fénelon, Fléchier e Massillon), un’edicola, un negozio di oggetti votivi, un parcheggio, un istituto di bellezza,e molte altre cose ancora.Di queste cose, molte, se non la maggior parte, sono state descritte, classifi cate, fotografate,raccontate o recensite. Nelle pagine che seguono, il mio intento è stato piuttostoquello di descrivere il resto : ciò di cui normalmente non si prende nota, ciò che non siosserva, ciò che non ha importanza : ciò che succede quando non succede niente, se nonil tempo, le persone, le macchine e le nuvole...."
Il titolo originale era «Telp.1» e l'acronimo sta per «Tentativo di esaurimento di un luogo parigino». Era la prima tappa del progetto «Lieux» che George Perec aveva ideato nel 1969: scegliere dodici luoghi di Parigi e descriverli per dodici anni, una volta l'anno ciascuno, sigillando i testi in buste da riaprire dopo dieci anni.