A SUON DI RICETTE!

ALTRE BUGIE VE NE VENGONO IN MENTE?


Gianpaolo Pansa, il giornalista storico, si è scelto da anni un compito difficile. Quello di combattere lancia in resta contro il mito, un donchisciotte malinconico e testardo che usa i suoi saggi per trafiggere il velo opaco della verità a senso unico che ancora avvolge quasi totalmente la Resistenza e che tanto odio suscita nei sopravvissuti. Che cosa gli rimprovera la Sinistra? quella più conservatrice e aggressiva...quella degli uomini di marmo come la chiama lui. Semplicement edi aver rotto il tabù delle migliaia di fascisti (o presunti tali, o addirittura, in più di un caso, di antifascisti perfino) brutalmente fatti fuori dai partigiani all'indomani del 25 aprile. Che c'è da scandalizzarsi? Si sa, le guerre civili mica possono finere d'un tratto. Esse si lasciano sempre dietro una scia di odi che dura a lungo. Quei morti, è la tesi di Pansa, non dovevano far pagare errori passati ma aprire una nuova lotta. La REsistenza, più che combattere il fascismo, doveva essere il prologo della lotta di classe, della rivoluzione comunista. Ma per fare ciò era necessaria una grande bugia. Bisognava inventare che la Resistenza era stata un moto di popolo, che la Rsi di Mussolini non avrebbe avuto molte adesioni, che i partigiani liberarono l'Italia prima delle truppe angloamericane, che fu un moto concorde, quasi tutto rosso. Giorgio Bocca reclama: <Ci sono stati molti delitti, molte uccisioni per fini personali. I delinquenti sfruttavano la situazione per ammazzare e rapinare, ma una cosa erano i delinquenti, un'altra i partigiani>. Pansa è uomo di sinistra, la sinistra stabilisce chi può dire tutto e chi no.Pansa si limita a raccontare una sola leggenda, che riguarda la fase finale della guerra: quella dell'insurrezione. La vulgata resistenziale ha sempre sostenuto che le città del Nord insorsero contro i tedeschi e i fascisti. E si liberarono da sole, combattendo, prima dell'arrivo degli alleati. Anche se qualcuno tenterà di smentirmi, sono convinto che non ci sia stata nessuna vera insurrezione. Prima di tutto perché l'avanzata di aprile degli Alleati si rivelò molto più rapida del previsto. E poi perché le nostre città si ritrovarono libere dal momento che, nelle ore finali della guerra, tedeschi e fascisti se ne andarono o, se si preferisce, scapparono.