COSA VUOI CHE SIA

Sangue, cortei, attacchi squadristi


Una macchia di sangue sull'asfalto, una piccola macchia scura potrebbe anche essere olio ma invece no è sangue, lì accanto per terra c'è un bastone chiazzato di rosso, un pezzo di volantino sporco: è sangue. Due sedie di quelle di scuola senza il sedile, un megafono, un foglio scritto a penna, tre bastoni. Una monovolume grigia col vetro sfondato: dentro, sul sedile posteriore, un cappellino degli hooligans e un pacchetto di GauloisesAlle due del pomeriggio, mezz'ora dopo le botte, davanti alla Sapienza questo è quello che resta. La cameriera del bar lì vicino, Gloria, dice che era uscita a fumare una sigaretta: "C'era un gruppo di ragazzi che attaccavano manifesti, parecchi, saranno stati una ventina. A un certo punto sono arrivate due macchine. Una si è fermata, quella grigia, e sono scesi mi sembra in quattro. Avevano in mano delle mazze, uno agitava in mano un oggetto piccolo, ho sentito gridare "che fai col coltello", poi un altro ha detto "avanti camerati", dopo un secondo erano tutti uno addosso all'altro, una violenza pazzesca, delle botte da pensare qui qualcuno ci resta secco. Sono corsa subito dentro ad avvisare, quando mi sono riaffacciata fuori erano ancora lì, qualcuno steso a terra. Uno non si muoveva, sembrava morto". No, morti no. Solo una spalla rotta, teste spaccate, ferite di coltello alle braccia. Solo "codici gialli", diranno poi al Policlinico, ferite non gravi. Sei arrestati, la sera: due studenti dei collettivi di sinistra e quattro militanti di Forza Nuova. Fra questi Martin Avaro, un trentenne coordinatore provinciale del gruppo di estrema destra: in questura è schedato. C'era anche lui l'estate scorsa fra i venti del raid a villa Ada: quelli che col casco in testa e i bastoni fecero irruzione al concerto della 'Banda Bassotti', manifestazione multietnica "Roma incontra il mondo", e aggredirono il pubblico ritenuto, evidentemente, di sinistra. C'è anche lui nel film "Nazirock" di Claudio Lazzaro, documentario la cui proiezione è stata sempre impedita dalle proteste dei neofascisti: vi si racconta tra l'altro dei meeting di Forza Nuova in cui si vendono decalcomanie filonaziste, stemmi con la faccia di Hitler da applicare alle felpe, testi negazionisti che sfoggiano in copertina titoli tipo "Auschwitz: fine di una leggenda". Non è uno studente, Martin Avaro. E' un militante della destra estrema con precedenti per episodi di violenza. Quindi uno, più uno, più uno fa tre: l'aggressione xenofoba al Pigneto, l'omosessuale di Deegay. it - Cristian Floris - aspettato e aggredito sottocasa, la spedizione all'Università. Dice Floris: "E' una questione di clima quella che fa la differenza: è l'aria che si respira in questi ultimi tempi". Non che non sia mai successo prima: è che ora chi picchia si sente legittimato e non conta molto per gli studenti che nel pomeriggio manifestano per strada che Alemanno il nuovo sindaco abbia detto "sono quattro imbecilli, non facciamo teoremi politici, sono criminali isolati che vanno isolati". Non conta per i ragazzi in corteo perché come dice Vanessa, che è andata in questura a rilasciare "spontanea dichiarazione", "erano grossi, avevano i capelli rasati e ci hanno aggrediti a freddo, con tranquillità, come se non avessero paura di essere visti come se stessero facendo una cosa normale".  - da Repubblica.it-