EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°547 pubblicato il 14 Maggio 2015 da enodas
E' stata una strana associazione di idee a ricondurmi qui. Una fettina sottile di zenzero per il the più buono della Palestina. Sono tornato ad una giornata di sole, ormai un anno fa, di già. E la strada assolata di Betlemme, una voce che mi invita, ad un angolo della strada. Ed un sorriso bonaccione che esce da quello che in realtà é poco più di un garage, invitandomi a sedere ad un tavolino da giardino a bere il the più buono che possa gustare in questa terra assolata. Che sono pure in compagnia di alcune ragazze, volontarie qui a Betlemme. Eccolo, allora, menta, limone, zucchero ed una fettina di zenzero. Cinque shekel e chissà che altro. Lui esce, sparisce dietro una strada col vassoio pieno di bicchierini di the e caffe, per distribuirli di qua e di là e tornare dopo poco al suo bar. Amico mio, che mi riconosci per strada, giorno dopo giorno, e con sorriso mi inviti a bere l'essenza del deserto, il tuo volto rimane impresso come il sapore dolce della menta e quello pungente delle spezie. Come la luce, calda tra le vie strette di una città antica, e lo sguardo assorto di un bambino, dall'altra parte della strada, appoggiato ad un muretto, o altri due, un po' più grandi, che nel cortile dietro la chiesa vogliono giocare a pallone. Questa immagine rimane, come molte altre, di un viaggio che mi ha toccato come non mai. E proprio come per me, anche nel blog, ritorna. A volte per rivederle, quasi chiudo gli occhi e le osservo nel buio. Magari cercando di ricreare quel the un po' speciale.
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