Enodas

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  Ecco. Scivola. Via, dolcemente, come la musica che avvolge nubi di ghiaccio sospeso nell'aria. Cristalli che splendono, infinitamente piccoli, come in una fiaba. Infinitamente, come la musica che ci portiamo dentro. Ed i pattini che scorrono sul ghiaccio, si sollevano per un tempo che sembra infinito, così come il respiro che rimane sospeso negli occhi fissi, talvolta davvero si librano nell'aria e non scendono più. Come la magia di un bacio. Ali d'angelo, ali di un cigno. Potente, le sorregge una musica senza confini, un'anima tormantata, divisa proprio come quella contesa tra due i cigni, uno bianco ed uno nero. Semplicemente Tchaikovsky ed il suo Lago da favola, un principe, un mago malvagio, una pricinpessa prigioniera. Proprio come il racconto che chiude gli occhi di un bambino. Scivola, su un lago ghiacciato, e la nebbia che segue i disegni ricamati dai pattini. Delcatamente. Come un tratto di calligrafia disegnato d'istinto, senza che vi si scorga la minima incertezza. Bellissimo. Poter sognare così, ad occhi aperti, su un capolavoro in musica interpretato su ghiaccio. Una di quelle cose che ti fa pensare ne valga la pena, che si mostra semplicemente per essere una cosa bella. Lascio che mi sfiori il cuore, così, e sia un bel ricordo che scivoli veloce come un passo di danza accennato sul ghiaccio, come la musica travolgente, disegnadovi sopra l'arabesco di un'emozione. [...]