Enodas

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  E' stato un paio di mesi fa che ho deciso di fare il backup completo del blog. Ho copiato uno ad uno ogni post depositato a questo indirizzo. E, inevitabilmente, mi sono trovato a leggere. Anche quando magari avrei cercato volentieri di evitare. Un po' indietro, po' dentro di me. Ripenso a come abbia deciso di scrivere su un blog, un po' di tutto, un po' di me, e come abbia continuato a scrivere. Come questo spazio si sia evoluto, sotto il ticchettio di una tastiera. Perché alla fine, scrivere é qualcosa che mi piace. Scrivo per me stesso, innanzitutto. E così arrivato a 500 post, che comunque é un bel numero, mi rendo conto che ho affidato a questo diario virtuale la narrazione di una parte di me. Una parte delle mie esperienze e del mio sentira, ancor più considerando quando, come e dove. Facendo copia e incolla, mi sono reso conto del piccolo, per il resto del mondo forse e probabilmente insignificante, patrimonio che avevo. E che tutto sommato ne valesse la pena averne una seconda copia.Ma c'é anche altro. Nel ripercorrere istanti come post, nel pensare a come alcune cose siano custodite in queste parole scritte momento per momento, perché in qualche modo rimanessero custodite, anche se solo in una cofanetto virtuale, ho visto me stesso. Com'ero, come sono. E come me, in un certo senso, anche questo spazio in certi momenti si sia trovato quasi sotto attacco, in altri momenti in pericolo. Credo che in quei post ci fosse, ci sia, tutto, anche alcune risposte a chi avesse voluto leggerle. Alcune risposte anche a me stesso. A volte penso anche che chi scrive é inevitabilmente cambiato. E' nell'ordine delle cose. Ma leggendo me, quelle stesse volte, penso che qualcosa sia perduto. Che sia diventata una persona, in un certo senso, peggiore, perché certe cose non sono più capace di "sentirle" in un certo modo. O forse solo scriverle in un certo modo. Non lo so. Come non so spiegare esattamente quello che vorrei dire, che sento e che vorrei sentire. Tanto da chiedermi a volte se sia benefico o meno continuare a scrivere qui. Osservo questi post dipanarsi nel tempo, sparsi laddove lo sguardo non riesce più a penetrare.