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 Come ogni anno, questi ultimi anni, ho la fortuna di poter visitare la mostra del World Press Photo, in una tappa praticamente dietro casa. E' inutile raccontare la rilevanza di questa associazione e del valore e del prestigio che i suoi riconoscimenti significhino per chi dell'immagine fa la propria professione e della narrazione un punto cardine della propria vita. Per chi la vita, in situazioni estreme, al fine di raccontare la rischia davvero. Di questi tempi, più che mai.All'introduzione alla mostra, una nota del presidente di giuria poneva l'attenzione sui criteri di giudizio, in particolare chiedendo e chiedendosi se una foto dovesse essere premiata per la bellezza della foto in sé o per il carico narrativo ed emotivo della situazione che si trovava a rappresentare. Ho pensato che non fosse una domanda banale e che a volte il giudizio in effetti possa essere legato all'emotività ed al contesto. Onestamente, credo sia tutto sommato inevitabile.A parte tutto questo, della selezione di vincitori, ho voluto stilare anche io la mia classifica personale, molto più incompleta e limitata, senza vere categorie, di quelle immagini che più di tutte mi hanno colpito, sperando, tra tante storie, di raccontare quelle che mi hanno colpito ancora di più.  
http://www.worldpressphoto.org/awards/2014/spot-news/taslima-akhter#fullcontextFinal Embrace (Taslima Akhter)25 April 2013Savar, BangladeshVictims lie in the rubble, on the day after the Rana Plaza building, which accommodated five garment factories, collapsed. The relationship between the two people is not known.In the days following the disaster, more than 800 bodies were visually identified by relatives, or by using ID cards or personal possessions. Relatives of others had to give DNA samples, but months after the incident many had still not been able to identify missing family members. The collapse of the Rana Plaza ranks as one of the worst industrial accidents in history.- Questa é la foto più potente per me: raccoglie un dramma umano e della società globale, inchiodandola alla propria responsabilità. L'ingiustizia del lavoro, l'ineguaglianza politica ed uno sguardo profondo quanto accusatorio su quello che é l'ultimo istante di un'esistenza, l'uomo di fronte alla morte. Questa foto sconvolge, a mio parere, ad ogni livello. -  
http://www.worldpressphoto.org/awards/2014/contemporary-issues/john-stanmeyer#fullcontextSignal (John Stanmeyer)26 February 2013Djibouti City, DjiboutiAfrican migrants on the shore of Djibouti City at night raise their phones in an attempt to catch an inexpensive signal from neighboring Somalia—a tenuous link to relatives abroad. Djibouti is a common stop-off point for migrants in transit from such countries as Somalia, Ethiopia and Eritrea, seeking a better life in Europe and the Middle East.- Questa é la foto vincitrice del World Press Photo di quest'anno, quella riportata nelle locandine. Il fenomeno dei flussi migratori, di quella gente che semplicemente scappa, cercando di inseguire un sogno migliore, viene narrato da questa immagine attraverso gli occhi di chi sta per partire, rimettendo la propria vita al mare, ai suoi aguzzini ed al destino: l'ultimo pensiero, come una luce flebile di speranza volge indietro, agli affetti lasciati. Potentissima, nel suo contesto drammatioco, a sottolineare l'umanità e la comunanza di chi può apparirci tanto diverso. -  
http://www.worldpressphoto.org/awards/2014/contemporary-issues/robin-hammond/07?gallery=1125526War and mental health after crisis (Robin Hammond)10 October 2012Niger Delta, NigeriaTraditional healer Lekwe Deezia treats mental illness through the power of prayer and with herbal medicines, in the Niger Delta, Nigeria.  While receiving treatment, which can take months, patients are chained to trees in his courtyard. They say they are fed at most once a day, are beaten, and not given shelter from the elements.In areas of crisis—in failed states, in refugee camps, in countries where the infrastructure has collapsed—the mentally ill are frequently condemned to neglect or lives of misery. Disregarded in parts of the world by government and the aid community, sometimes far from family support networks, the mentally ill can lead isolated lives, subject to ill treatment.- E' il reportage che scelgo. Ogni foto, di cui questa é rappresentativa, é lo specchio della solitudine dell'anima e della mente, vera e presunta, come poteva essere (forse ancora, in alcune zone) nella nostra società e come é ancora nel presente, in mondi tanto lontani, dove religione, superstizioni e credenze cancellano ogni speranza ed ogni dignità a chi già ha perso se stesso. -  
http://www.worldpressphoto.org/awards/2014/observed-portraits/markus-schreiber?gallery=1125526Farewell Mandela (Markus Schreiber)13 December 2013Pretoria, South AfricaA woman is turned away disappointed at the close of the third and final day of the lying-in-state of former South African president Nelson Mandela, at the Union Buildings in Pretoria, on 13 December. Nelson Mandela had died on 5 December at the age of 95, after a prolonged respiratory infection. Over 100,000 people lined up to pay respects to the former leader, but many were unable to gain access in time to file past the casket.- Questa foto l'ho scelta per la delicatezza con cui il volto di questa bella ragazza improme sulla pellicola un avvenimento storico. Nello sguardo, così come nel gesto della mano, si condensa tutta la parabola umana di un personaggio gigante ed un capitolo intero della storia dell'Africa. -  
http://www.worldpressphoto.org/awards/2014/sports-action/quinn-rooney/03World Swimming Sports (Quinn Rooney)27 July 2013Barcelona, SpainA member of the Russian team competes during the synchronized swimming free combination final on 27 July, day eight of the World Aquatics Championships, at Palau Sant Jordi.- Più leggera rispetto alle foto precedenti, in un contesto ed in una categoria completamente diversa. Semplicemente, questa foto mi é piaciuta molto, e merita la menzione nella propria categoria: perché nel mondo e negli uomini può esserci anche tanta bellezza. -