Enodas

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 Immagini come diapositive che ritrovano luce dopo tanto tempo. Foto lasciate in un angolo chiuso perché non potessero uscire senza fare inevitabilmente del male. Sono tornato, per un qualche motivo ad una pagina, fisica, su cui scrivere. Ho guardato un volto, degli occhi, un tratto qualsiasi. Ho osservato, scavando nei ricordi, scavando nell'anima, tra quello che rimane impresso nella mente e quello che racconta un'immagine. Ho pensato con amarezza che non riuscivo a non associare a tutto questo quella cattiveria che mi ha frantumato l'anima. Ho pensato che non é, come potrebbe pensare razionalmente qualcuno, una presa di coscienza, od una cicatrice chiusa. No, é piuttosto uno strato pesante che copre ogni cosa. Lo stesso che a volte penso abbia sepolto una parte di me, o ne abbia addirittura plasmata un'altra, che non vorrei mi appartenesse.Penso spesso che ci sono gesti cui darò sempre un certo significato. Tra questi c'é quello di tagliare le fragole, sentirne il profumo, spandervi sopra lo zucchero. E' talmente difficile da spiegare, forse anche un po' sciocco.E rimango con questa sensazione, di fronte a delle immagini. Come se fossero graffiate, segno sopra segno. Ed io potessi solo vedere quello che é il mio cuore, e niente più.