Enodas

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  In una notte fonda, tanto da essere tremendamente lunga, per le strade deserte. E' il primo luogo che ho visitato, molto tempo fa, una volta arrivato qui. Con mia sorella, salita, la prima volta. Ricordo la stazione, la via verso il centro, la casa di Rubens sulla strada, ed il profilo della cattedrale. Ricordo, la pizzeria, di fronte, col mio nome, il pozzetto silenzioso, ed il passaggio verso la Schelda.Tanto tempo fa.Cividale. Fu la capitale del regno longobardo, l'ho scoperto guardando una puntata di Superquark su youtube una sera, qualche mese fa. Ed é bella. Vicoli, strade in salita, muri in pietra. In fondo, dabbasso, c'é un torrente dalle acque tanto verdi e trasparenti da poter osservare perfettamente le trote, uno di quei torrenti che si trovano camminando in montagna.E' una chiesetta piccola, con gli affreschi in parte strappati dal tempo. E' oltre un ponticello di pietra, lungo il costone che strapiomba sull'acqua, ed una stradina tortuosa.Non ho una grande passione quando si tratta di andare ad un matrimonio. in questi anni, ho conservato qualche immagine, piccoli frammenti rubati quanto casuali. Non molti, in realtà. Ecco, oggi ne ho Sraccolto un altro, sotto forma di un video che improvvisamente sgorgava una lacrima. E' difficile da raccontare, qualcosa del genere. E' difficile raccontare un nodo alla gola.Sarà un'altra notte che non termina. Non mi é capitato poi tante volte di osservare dal finestrino dell'aereo di notte. Linee luminose come tentacoli, a volte propaggini solitarie, in altri punti ragnatele labirintiche. C'é molto più delle righe lasciate qui sopra, ed a volte, profondi filoni di qualcosa che non saprei nemmeno descrivere, non proprio malinconia, né tristezza, né nient'altro che parole potrebbero raccontare.Ma sarà nuovamente una notte fonda, e tremendamente lunga.