Enodas

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  Sono uscito qualche minuto ieri sera e, complice il tempo ridicolamente caldo, ho camminato in centro. Non é qualcosa di sentito per tradizione, secondo me, ma comunque per le strade c'era qualche tentativo di dare un minimo di sensazione natalizia che andasse oltre i negozi straordinariamente aperti dopo le sei, con qualche musica improvvisata per strada ed una banda in allestimento nel Markt, di fronte al quadrato di ghiaccio che sempre compare in questi giorni. Ho camminato per congedarmi, qualche giorno, visto che alla fine, anche se allultimo momento, partirò anche io.Ho pensato che é già quasi un mese che sono tornato dall'India.  E' un tempo relativamente breve, eppure tutto sembra già così lontano. E' un peccato. Ogni tanto, quasi di sfuggita, guardo le foto e trovo scatti che mi raccontano qualcosa più degli altri. Continuo a pensare all'intensità di quei colori, all'intensità di certe situazioni ed al caldo sulla pelle. Mi sono ripetuto più volte di trarre dei messaggi da questa esperienza, eppure quando sono tornato nel giro di poco tempo ero riassorbito dal tramtram quotidiano e dagli stessi pensieri. Non riesco a guardare oltre un certo orizzonte, per quanto vorrei che fosse così. Questo a volte mi fa provare un certo senso di colpa. Dopo oltre tre mesi che ho cambiato lavoro non si attenua l'amarezza ed una certo risentimento, anzi, una delle poche certezze che potevo stringere per avere una motivazione se ne é andata con questo cambio, lasciandomi frustrazione.Non riesco a svoltare, per tanti motivi.