Enodas

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  E' giunta come un'eco lontana, seguita sui giornali. In realtà, me l'hanno fatto notare degli amici attraverso qualche domanda, nei giorni scorsi. A me che ultimamente leggo altre notizie. Così oggi si doveva iniziare a discutere in Parlamento di una legge attesa da tempo. Una di quelle che magari ricucirebbero lo strappo tra realt' vissuta e reltà costretta da forme ideologiche. Ma soprattutto, sarebbe una legge di civiltà. Una legge che, peraltro, oltre a prendere finlmente consapevolezza di una realtà di fatto, colmerebbe anche un divario con altri Paesi il cui mondo affermiamo di appartenenre. Ammetto di non conoscere tutti i dettagli, e sono pure sicuro che su certi punti sarei perlomeno perplesso. Ma il punto, a mio parere, é quello di affermare finalmente la testimonianza di un sentimento civile e costituzionale consapevole di sé, che sia in grado di rispettare confessioni religiose ma anche la fede laica. Questo é un Paese laico, e guardando fuori dalla nostra piccola finestra si dovrebbe chissà quanto ringraziare personalmente che sia così. Indipendentemente dal Credo. Per questo, a mio parere, leggi come quella che, io spero, arrivi in seria discussione, sia qualcosa fin troppo in ritardo, ed un segno di civiltà. Lo dico vivendo in un Paese che su questi temi é da sempre fin oltre il confine. E non penso che "i veri problemi del Paese siano altri". Certo, sarà così, ma questo non é da meno, per il suo significato, perché libertà e dignità sono valori civili e non distintivi a seconda dell'orientamento sessuale o delle scelte di vita condivise all'interno di una relazione.