Enodas

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  E' un film senza immagini... é musica, musica soltanto, le immagini risalgono negli occhi nascoste tra le note, perché in molti casi prima o poi é capitato di vederle. E allora, restano solo le note, tracciate nell'aria dal disegno lento della bacchetta di chi le ha concepite. Melodie attese, melodia sconosciute, melodie che non verranno suonate stasera. Sessant'anni di musica, e se ogni composizione, ogni canzone, é una storia, una colonna sonora é una storia, la sinfonia, unita ad un'altra storia, quella della pellicola. E' come se due emozioni si sovrappongano. E le immagini di un cinema lontano, tagli di pellicola ed una sala vuota non riemergono per caso... So che in un certo senso mi sento orgoglioso, per questa bellezza, e per una sottile linea di demarcazione che interpreta le emozioni. Ma, soprattutto, so che ci sono note, melodie che tanto sono distese che implicitamente allunghi la mano, quasi volendole afferrare, trattenere e rendere concrete quelle note nascoste, in qualche modo, lasciarle sgorgare in un canto libero e desiderare di arginarle perché vorresti non arrivasse fine alla partitura. Aggrapparle all'anima, in qualche modo. [...]