Enodas

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  Ogni tanto mi capita che un musicista od un concerto mi colpiscano in modo particolare. A colpirmi é quel legame profondo con la musica ed un dono che é diventato proprio lavoro. In alcuni casi, questa sensazione va profondamente oltre, in una passione ed un amore per quello che si fa che trascende ogni altro aspetto. Questa sera ascoltavo Mozart, lo ascoltavo attraverso i tasti di un pianista venuto dall'Inghilterra, che prima di iniziare parlava al pubblico col suo accento marcatamente British, ed accennava temi su temi al pianoforte, snocciolandoli senza soluzione di continuità dalla sua mente e dal suo studiare tutta una vita. Suonava e dirigeva, allo stesso tempo, come un'immagine di altri tempi, o il frame di un film, con il pianoforte orientato in maniera diversa dal solito ed un'eleganza innata. Così, questo Mozart sembrava un'altra storia. E la sala, di colpo, ho voluto immaginarla come un parco do corte, od uno di quei teatri illuminati a lume candela. Ed il suo genio, quello disarmante intriso nella perfezione della sua musica, splendeva di una luce ancora più brillante. [...]