Enodas

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 Sarà il grigio freddo della giornata, e sicuramente una dose di suggestione, ma come spettri si ergono in un silenzio di nebbia questi profili di edifici, quasi ombre, del loro passato, e della visuale che ho nel presente. Come se Ruhr fosse non un nome ma un rumore continuo e senz'anima, immagino di essere trasportato nel profondo della terra, o lungo un nastro meccanico, sotto sbuffi di vapore, fumi neri e rumori sempre uguali, persistenti e metallici, martellanti nella mente. Ho riaperto gli occhi: nebbia e silenzio, relitti recuperati diventano frammenti di pagina dall'Era Industriale, o uno spazio nuovo, quasi fashion-alternativo, e immagini di un romanzo di epoca vittoriana. "But the sun itself, however beneficent, generally, was less kind to Coketown than hard frost, and rarely looked intently into any of its closer regions without engendering more death than life. So does the eye of Heaven itself become an evil eye, when incapable or sordid hands are interposed between it and the thing it looks upon to bless."(Charles Dickens, Hard Times) 
 Mi sono trovato seduto al tavolo di una taverna con due amici. In un ambiente rustico, da qualche parte, in mezzo ad una parte di Germania poco conosciuta e poco interessante, per me in questo giorni é come se avessimo abbiamo lasciato quest'immagine. Prima di partire, io, loro, ognuno di noi. Abbiamo ordinato per cinque e bevuto (non io, visto che guidavo) per altrettanti, tanto che alle ordinazioni pure la cameriera se la rideva. Dopo una giornata improvvisata, un po' come girovagare, dove ci siamo alternati tra una fabbrica dismessa, un supermercato alemanno e piccoli sobborghi nascosti di casette a graticcio e vicoli ciottolosi, in questa compagnia ho ritrovato questa sensazione, questa atmosfera semplice e questi colori caldi.