Enodas

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  "Un'arte più moderna, più acuta, più nervosa,più libera dalle ieratiche presenze degli antichi..." 
 Lo chiamano filo rosso, quel filo d'Arianna che stanza dopo stanza, sezione dopo sezione, dovrebbe guidarmi in questo viaggio. Per me, é una linea, elegante, sinuosa, di raffinata bellezza. Che, nel suo essere innata, trova il proprio trionfo. Ed alla fine, Liberty rimane per me una parola che non saprei descrivere, ma che immediatamente mi conduce a quella linea elegante, come un carattere sconosciuto che tuttavia conduce ad un'associazione immediata. Anche in questo risiede il successo di un'idea. E su questa linea ho cercato di farmi condurre, ascoltando l'eco delle voci di un café, le musiche proveniente da un locale dalle luci soffuse, una neonata metropoli, lo stridio di qualche mezzo ferrato. Tra scritti onirici e scintillanti serate da ballo, o dietro uno sguardo perduto, sullo sfondo di una luce d'oro abbagliante. 
 Filo rosso era la linea grafica e la ricerca sul segno, base di partenza di ogni opera, fosse essa quella più propriamente "fluente e floreale", o quella "più severa e moderna". Liberty in Italia é variazione. Partendo dalla pittura, dove la tradizione e l'accademia si fonde col nuovo guidando la mano dei nuovi pittori. Nella stampa, poi, i grandi temi della letteratura contemporanea offriva non solo ispirazone ma, alimentando quel concetto di arte totale, dava vita a veri e propri sodalizi tra artista e scrittore. Ed il disegno era anche protagonista di una nuovo profilo nel mondo di un'architettura che iniziava a confrontarsi con la classe borghese, quella di designer, artisti che progettavano e realizzavano magari per se stessi, moderne case d'artista, dove architettura, pittura, scultura e arti decorative si incontravano sotto una matrice comune. Oggetti normali, progetti monumentali, ampie pitture decorative. Ed in questo mondo di massa, sulla scia di un design appena nato, Liberty era anche arti applicate, rapporto tra industria e artigianato ed un nuovo senso di bellezza infuso negli oggetti più quotidiani e difeso attraverso quella che era la neonata moderna pubblicità. 
 Uno stile moderno che rimane affascinante. Liberty é in un certo senso l'approccio stesso al secolo e a tutto ciò che, prima delle rotture delle avanguardie, appare nuovo, fresco, dinamico e vivace. Un'arte nuova che mirava a mettere a confronto e far dialogare, su scala internazionale ed in tutti i settori delle arti, le orme e le espressioni artistiche più nuove ed aggiornate. Un'arte completa, che trascendeva le proprie espressioni in un linguaggio unico, una sinfonia completa che variava in ogni campo. Architettura, oggetti e mobilio, pittura, scultura, la musica stessa, fin'anche un cartellone pubblicitario. Liberty divenne una tendenza ed una moda, oltre che movimento artistico. Espressione di un mondo nuovo - ed in un certo senso impreparato alle nubi che si affacciavano all'orizzonte - un passaggio unico perché in qualche modo definiva il moderno come lo conosciamo noi. 
 "...Sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e decorativi, manifesti, ceramiche, selezionatissimi prestiti provenienti dai più importanti Musei italiani e da straordinarie collezioni private.Ogni sezione della mostra – dedicata al dialogo tra le diverse arti – mette in luce l’alternanza tra le due “anime” del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella “modernista”, più inquieta e vicina a influenze europee, e che porterà da lì a poco alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio decorativo.[...] porre a confronto le due diverse tendenze; cercando di assecondare in questo modo il dibattito storico artistico dell’epoca che individuava, come vera essenza del Liberty, la linea fluente, floreale e decorativa e, d’altra parte, recuperando il modello critico della letteratura coeva che identificava nel Liberty tutto ciò che era considerato moderno e di rottura, includendo quindi anche quelle esperienze non propriamente classificabili in Italia come floreali ma piuttosto moderniste o secessioniste.[...] Filo rosso che collega tutte le sezioni: la linea grafica e la ricerca sul segno, che erano allora alla base della concezione progettuale e formale di ogni opera, sia di quella più propriamente fluente e floreale, sia di quella più severa e moderna. Si sono, infatti, accostati a pitture, sculture, ceramiche, grandi manifesti pubblicitari, i bozzetti preparatori, i cartoni per gli affreschi, i disegni relativi a vasi, illustrazioni, incisioni.Una chiave inconsueta che rivela, entrando nel vivo del 'fare' e nella mente dell’artista, la vera essenza concettuale e espressiva del Liberty, un movimento, una tendenza e una moda che, a distanza di più di cento anni, non ha ancora esaurito il suo potere seduttivo."(dall'Introduzione alla Mostra) [...]